giovedì 25 luglio 2013

Crescere



Tra le religioni e la spiritualità c'é lo stesso rapporto che esiste tra la fisica classica e quella quantistica .
Le prime possono servire all'inizio, quando ti avvicini a certe riflessioni.
Poi, quando cresci, quando ti evolvi, e le tue esigenze sono più forti e più grandi, quando non ti puoi più accontentare di formulette facili facil, è necessario passare ad altro, sicuramente più difficile e meno rassicurante ma più adatto a te.

mercoledì 17 luglio 2013



Il primo passo è chiedersi: come sto?
Se la risposta è positiva (bene!) la ricerca è già conclusa.

Il ricercatore spirituale, l'asceta, il mistico, è una persona che in partenza non è soddisfatto di quello che ha.
E' una condizione di partenza negativa.
Se stai bene, se sei contento, se sei realizzato, non hai nulla da cercare. Sei semplicemente uno dei pochi fortunati che ha già trovato il proprio posto. Non sei un semplice, non sei poco profondo, non sei superficiale, sei realizzato. La tua illuminazione è avvenuta pruima della tua nascita.
Beato te.

Se la risposta è negativa, ahime, è il caso di cominciare a ricercare.
A meno che tu non sia contento di stare male.A meno che a te non vada bene così.
Perché non va esclusa nemmeno questa possibilità, sai? In questo caso, sappi che sei ugualmente illuminato, magari anche a tua insaputa. Un altro fortunato.
Ribeato te.

Nel caso, invece, che tu non stia bene e che questa cosa non ti piaccia, allora è il momento di cercare.
La ricerca spirituale, come tutt erle ricerche, inizia proprio in risposta ad un bisogno profondo di risposte.

Se il cristianesimo o quella che è la tua religione ti completa, ti da tutte le risposte, ti fa stare bene, non hai nessun bisogno di cercare altrove.
Hai tutte le ragioni, in quel caso, se cerchi anche di convincere gli altri.
Apostolato.
ovvio che le hanno anche quelli che proveranno a metterti delle pulci nell'orecchio.
Del resto non corri nessun pericolo perché sei perfettamente realizzatio e quindi non puoi tentennare. Non puoi essere sviato.
Chi espone i suoi dubbi ed è alla ricerca di risposte, invece è molto più debole di te.
Loro, non hanno sicurezza, ma solo dubbi. Loro sì che possono tentennare sotto i colpi della tua certezza.
L'unica loro fortuna è che il dubbio, una volta instillato, porta a dubitare senza fine. a porsi domande ed a cercare risposte.
Non si limiteranno ad accettare ciò che hai da dire loro.
Ti porranno decine di domande. Insisteranno. Sembrerà quasi che vogliano trovare per forza un modo di coglierti in fallo. in realtà non è così, cercano sono risposte.
Ne sono affamati.
Ma non sono disposti ad accogliere la prima che gli viene offerta.


giovedì 11 luglio 2013



Sono convinto che alla base di una nuova economia ci debbano essere alcuni punti fermi:
- rivalutazione dei bisogni reali;
- condivisione e solidarietà;
- autosostenatamento.

Il primo è fondamentale e forse quello più teorico: fermarsi un istante a pensare a ciò di cui hai veramente, ma proprio veramente, bisogno. Almeno il 50% delle cose che acquistiamo o di cui circondiamo in questo modo sparirebbe, facendoci risparmiare molte delle risorse disponibili e quindi permettendoci di lavorare meno. Lavorare meno significa avere più tempo da dedicare ad altro. Per esempio agli altri o anche solo alla nostra famglia.
Il secondo punto è operativo: aiutarsi gli uni gli altri. Non è Utopia, nelle nostre campagne si è sempre fatto. Aiutarsi e condividere ciò che si ha in più.Certi di ricevere lo st5esso trattamento.
Il terzo è addirittura immediato. Molte delle cose che ti servono davvero puoi produrle direttamente tu a casa tua. Risparmiando e guadagnandoci in salute. Dalla Birra, al pane alla pasta, al sapone, fino alle verdure e così via. La regola d'oro sarà di farne sempre tanto in modo da darne agli altri che ricambieranno con quello che fanno loro.
Con un breve calcolo si vede che con questo tipo di microeconomia si può risparmiare e migliorare al tempo stesso la qualità della vita.
Ed è semp0lice si può iniziare subito.


Sei quello che sei
E' quello che è

Non ci sono errori




Ho letto che una volta il fondatore dell'Aikido, Ueshiba Morihei, stava conversando con un suo allievo occidentale e quest'ultimo faceva notare come lo spirito di quell'arte marziale fosse perfettamente complementare al messaggio cristiano ed in modo particolare al proposito di mostrare l'altra guancia dopo essere stati percossi. L'anziano maestro disse che si trovava assai d'accordo tranne per una cosa, lui avrebbe fatto in modo di togliere la guancia dalla traiettoria del primo schiaffo, in modo da evitare all'aggredito sia il dolore che l'umiliazione, ed all'aggressore l'occasione di commettere un atto negativo.

mercoledì 10 luglio 2013




SVEGLIA !!!

è tutto nella tua testa

Tornare ad essere



E' un momento storico difficile.
Sembra poco utile parlare di spiritualità.
Qualcuno potrebbe obiettare che non sia altro che un tentativo di fuga dai veri problemi.

Posti di lavoro che si volatilizzano nel nulla. Diminuzione dei soldi in busta paga. Criminalità, violenza e instabilità sociale. Senso di insicurezza tangibile e diffuso. Incertezza del futuro, nostro e dei nostri figli. Perdita di fiducia nei governanti, nei partiti e nelle ideologie.

A cosa serve, in mezzo a tutto questo disastro, parlare di spiritualità, visione e addirittura di filosofia?

C'è molta gente arrabbiata in giro. anche qui in rete.
Tanti sembrano istigare all'insurrezione.
Altri sembrano far finta che il vero problema sia morale e tuonano contro omosessuali e simili.
Per altri il problema è l'Europa e l'Euro.

Qui tutti parlano.
Anche io.

Io credo che il vero problema non sia politico e nemmeno economico e neppure etico.
Secondo me il problema è spirituale.
Riguarda la visione del mondo e di sé stessi dentro questo mondo.
Per cambiare basta veramente poco.
Anzi cambiare non conta niente.
L'importante è essere.
Tornare ad essere.





lunedì 1 luglio 2013

essere



Cosa fare?

Cosa vuoi che ci sia da fare?

Non c'é niente da fare, solamente da essere.
Ed essere è semplice, naturale, viene da sé.
Il difficile è il contrario, non essere ciò che ... si é.
Mi dirai che è il contrario, ma - credimi - non è vero.
Te l'hanno detto, si: è difficile essere sé stessi nella società di oggi, nel nostro mondo incasinato, ci vuole impegno ed anche così solo alcuni santi ci riescono.
E' una bella.
Tu sei.
Ti viene naturale.
La tua essenza stessa è di essere ciò che sei.
Diciamo che sei talmente abituato ad essere qualcos'altro che ormai non percepisci più l'immane fatica che ti costa.
Mascherarsi è difficile.
smetti di farlo.
Torna ad essere ciò che sei.
Torna ad essere TU.
Ce n'é bisogno.
Fallo per te stesso ma anche per me e per tutti gli altri.

Vedrai che tutti diranno che le cose stanno cambiando ma in relatà niente cambia mai.
Sei solo tu che prendi coscienza di te stesso.