martedì 25 marzo 2014

La paura.




La prima cosa da fare è rendersi conto della propria paura.

Abbiamo paura.
Tutto ciò che facciamo nasce dalla paura.
Abbiamo paura di non farcela.
Di non farcela bene.
Di non riuscire a farcela anche domani.

E per questo viviamo male.

La nostra infelicità nasce dalla paura.
La nostra ricerca della felicità nasce dalla paura.
La nostra depressione e la nostra esaltazione nascono dalla paura.
Tutta la nostra vita è caratterizzata dalla paura.

La nostra paura più grande è la paura di morire.
La paura di non esserci più.
Di uscire di scena nel modo piàù doloroso possibile.
Abbiamo paura dell'incertezza e del domani.
Per questo ci proiettiamo ancora più avanti.

Per questo ci convinciamo di non aver paura.

Io non ho paura di niente, diciamo.
E non è vero.

Ammettilo!
Ammetti che muoi di paura.
Ammetti che ti fa tremare.
Ammettilo.

Solo se lo ammetti potrai liberarti di tutte le tue paure.
Della tua paura.

Siediti.
Fermati in te stesso.
Respira.
Conta i respiri.
Assisti ai tuoi pensieri.
Trova il tuo cuore, la tua essenza nell'osservatore che vede i pensieri della tua mente.
Usa la tua mente.
Concentrati sulla tua paura.
Non svicolare.
Non fermarti.
Costringiti a guardarla.
Sii consapevole di lei.

Mostrami la tua paura e ti mostrerò come liberartene.

lunedì 17 marzo 2014

Nessuna pratica.



La realizzazione, la liberazione, l'illuminazione, il paradiso o comunque la vuoi chiamare non è rinuncia.
Non devi realmente rinunciare a nulla.
Non è limitazione.
Non è privazione.

Una volte realizzato, una volta che avrai preso coscienza dell'essenza della realtà alcune cose cadranno da sole.
Quante cose che ti parevano essenziali un tempo, ora non sono più nei tuoi pensieri?
Tante?
Tantissime?
Certo. Sei diverso adesso.

La realizzazione è vederci chiaro.
Capire.
Capire senza la mente. Superare la mente.
Superare le distinzioni.

Raggiunto l'essenziale, il superfluo cadrà da solo.
Sarà una cosa naturale.
Il vero cambiamento è sempre naturale.
E' tornare all'origine.
Tornare ad essere.

Non ci saranno forzature, per questo non ti devi forzare da ora.
Nessuna disciplina particolare.
Nessuna scelta imprescindibile.
Nessuna regola imposta fuori di quello che deciderai.
Nessuna posizione.
Nessuno stile.
Nessun dogma.
Nessuna tradizione.
Nessuna legge da infrangere.

Tu stesso sarai per te stesso disciplina, regola e legge.

venerdì 14 marzo 2014

Tu sei infinito.


Siediti.

Trova il tuo centro di equilibrio.
Inspira profondamente.
Espira lentamente.
Respira.
Conta i tuoi respiri.
Osservali.
Ecco un pensiero.
Calmo, è solo un pensiero, non sei tu.
Non identificarti!
Osservalo nascere.
Osservalo passare.
Osservalo scomparire.
E' passato.
Quello che rimane sei tu.

Sei l'osservatore distaccato.
Sei qualcosa che osserva la mente.
Non sei mente.
Sei coscienza.

Tu sei infinito.
Tu sei tutto.

mercoledì 12 marzo 2014

La Mente.

 





La cultura occidentale da un'importanza eccessiva alla mente.

Si ritiene che sia fondamentale per la nostra vita e per la comprensione del mondo.
Si arriva ad identificarci con la mente stessa.
Con la mente e con i pensieri.
Si arriva quasi a pensare che abbia poteri nascosti e probabilmente illimitati.

La MENTE NON ESISTE!

Non è reale.

Non c'é.

Noi non siamo mente.
Noi non siamo i nostri pensieri.
Noi non siamo pensiero.
Tutto questo nasce da noi.
Noi siamo qualcos'altro.
Noi siamo di più.
La mente è l'insieme dei pensieri.
I pensieri sono il prodotto dell'attività del nostro cervello.
Il cervello è un pezzo di carne.
E' fatto di cellule, composte da sostanze organiche fatte di molecole, composte da atomi.
Gli atomi sono aggregati di particelle subatomiche.
Queste sono vibrazioni quantiche di energia.
Il corpo è una vibrazione di un campo energetico universale che comprende tutto.

La mente è il prodotto dell'attività di una parte di un corpo che, in senso assoluto, non esiste.
Non ha più valore della cacca, che è anch'essa il prodotto dell'attività di un'altra parte del nostro corpo.
Noi non siamo nella cacca più di quanto non siamo nella mente.

La mente è essa stesso un pensiero .
Un pensiero che porta a operare distinzioni dove c'é unità.
La mente è l'incarnazione dell'Io.
Questo Io individuale ha la stessa essenza di u pensiero: non esiste in senso universale.

lunedì 10 marzo 2014

La rotta




La politica è la scienza o l'arte di governare gli stati.
Governare indica l'azione di reggere il timone.
Mantenere in rotta dopo aver deciso la direzione in cui procedere.

Il ragionamento da cui scaturisce la scelta della rotta da tenere non ha a che fare con la politica.
E' una dimensione teorica a fronte di una disciplina pratica.
La politica deve  escogitare le misure necessarie  a far sì che la barca nevighi nella destinazione prefissata.

Prima di governare è quindi necessario aver chiari dei principi che isturiscano di sé il nostro stesso governare.
Principii.

In questa scelta sta il segno del nostro governare.
Una scelta  a priori.

Non è detto che siano dei valori etici a guidare il nostro navigare.
Ma sarebbe meglio.

La giustizia può essere un'ispirazione, pur non essendo un valore in senso stretto.
Significa seguire le leggi e queste non sempre sono etiche, pur rimanendo giuste.
Le leggi sono prodotte dal governo e quindi, essenzialmente, simili a lui.

Si può governare secondo la necessità o l'opportunità.
Si può governare perseguendo il potere o la ricchezza o lo sviluppo, che questi siano personali o collettivi.
Perseguendo l'utile ed il particolare.

Si potrebbe governare seguendo l'etica.
I valori universali. Gli ideali.

La politica in se stessa non ha segno, dipende tutto dalla direzione decisa a priori.
Le direzioni decise fino ad oggi sono sbagliate.
L'errore non è soggettivo, è reale.
La direzione errata genera sofferenza al popolo, quindi è sbagliata.
Per questo motivo la direzione è da cambiare.

Qualcuno dirà che si tratta di utopia.
No.
E' una sfida.
Nessu no ci obbliga a navigare su queste rotte.
Possiamo decidere in qualsiasi momento.

Non ditemi che ci sono interessi troppo grandi.
Sono interessi di uomini che presto non ci saranno più ed al loro posto ci saranno i vostri figli.
Loro potranno cambiare.
Dipende da Voi.
Dipende da Noi.

Urlare LADRI ai politici attuali non serve a niente.
Hai un potere molto più grande.
Il potere di sostituirli.
Di non votarli.
Di educare le giovani generazioni a comportarsi in modo diverso.
A meno che la tua indignazione non nasca dall'invidia.

Se vuoi puoi.
Si tratta di fare.
Di educare al rispetto.
Di insegnare l'onestà e l'educazione.
Di tracciare una nuova strada.
 

martedì 4 marzo 2014

Tu sei UNO




Se Tutto è Uno, e Tutto è Uno,  dobbiamo ripensare la nostra vita.

Tutto  vuol dire letteralomente Tutto: tutte le persone, tutte gli animali e tutte le cose.
Tutti gli avvenimenti, tutte le necessità, tutte le contingenze.
Tutte le possibilità.
Ciò che accade, ciò che è accaduto e ciò che accadrà.
Ciò che non è accaduto, non accade e non accadrà.
Ma anche ciò che potrebbe, poteva o potrà succedere.
E  il suo contrario.

Tutto comprende tutto ed il contrario di tutto.
La vita e la morte, ma anche la possibilità di nascere e morire e così via.
Tutto è proprio TUTTO.

Essendo così onnicomprensivo è per forza di cose monistico.
Comprende  tutto ciò che esiste.
Quindi è UNO.
Coincide.
Comprende e autocomprende.

E' vero anche il contrario: che UNO è Tutto, cioé ogni cosa che esiste è essenzialmente UNO.

Uno è la realtà, quindi.
L'esistente.

Percepire Uno significa far cadere ogni distinzione.
Ogni individualismo.
Ogni differenza.
Perché Uno è privo di distinzioni.

Percepire l'unità nel Tutto non è possibile con una conoscenza convenzionale.
Bisogna abbandonare la mente discriminatrice.
Noi non siamo mente, noi siamo coscienza.
La mente contribuisce a farci percepire come IO.
Ma noi esistiamo come Sé.
Come sé universale.
Come UNO.

L'unità implicita nel Tutto ci insegna che non ci sono confini.
Perché Tutto è Uno, noi siamo tutto e siamo allo stesso tempo Uno.
Se c'é un dio che stai cercando, che ti offra risposte veramente assolute, devi cercare proprio qua.
Nell'Unità del Tutto.
Nell'Uno.
Nel Sé Universale.

I maestri del passato ti hanno insegnato a comportarti con gli altri come con te stesso.
Tutti l'hanno detto.
E avevano ragione perché gli altri sono te, nell'unità, nell'universalità del tutto.
E più sembra che il tutto si disintegri, si sbricioli, si polverizzi nei miliardi di persone e nelle loro diversità, più evidente brilla la sua fondamentale unità.

L'universalità è la realtà ultima.
Tu sei già illuminato e liberato.
Tu sei universale.
Tu sei Uno.

lunedì 3 marzo 2014



La verità sono le cose come sono.

Questa è la realtà.

Ciò che è reale esiste.

Esistere significa essere a prescindere.
Essere sempre.
Essere comunque.

Noi siamo certi dell'esistenza del reale solo quando lo conosciamo.
Nella conoscenza diventiamo persone che conoscono.
Con la conoscenza si crea il conosciuto ed anche il conoscitore.

Ciò non significa che non ci fosse qualcosa 'prima'.
Ne siamo solo certi.
Una certezza irreale.

La realtà prima della conoscenza era comunque esistente.
La realtà prima della conoscenza non aveva differenze tra consciuto e conoscitore.
Nessuna differenza tra soggetto ed oggetto.

La conoscenza comporta l'individualizzazione.

La conoscenza non riguarda l'essenza ma solo l'individualizzazione.

L'essenza rimane non conoscibile tramite l'osservazione.

L'essenza rimane precedente.

Prima dell'Io.
Prima del Tu.
Prima della cosa osservata.

L'essenza  può essere solo intuita.
Compresa con unatto non conoscitivo.
Compresa nell'indifferenziazione.
Compresa nell'unità tra osservatore e osservato.

Perché Tutto è Uno.