martedì 30 settembre 2014

Cosa devo fare?





D: Quale è la strada da seguire per la realizzazione?
R: Nessuna strada.
D: Voglio dire, a quale pratica mi devo dedicare?
R: Nessuna pratica.
D: E allora, come faccio a realizzarmi?
R: Non c'é nessuna realizzazione da conseguire.
D: Allora di cosa parli?
R: Io non  ne parlo mai, infatti.
D: Ma tu parli spesso dell'essenza e della verità, no?
R: Certo, non parlo d'altro.
D: Come posso fare a conseguirle.
R: Non devi conseguirle.
D:Devo rimanere nell'ignoranza?
R: Tu non sei ignorante, sai tutto quello che devi sapere, sei a posto così.
D: No che non lo sono, guardami, sono imperfetto.
R: Assolutamente no, tu sei ciò che cerchi ma se continui a cercare non lo troverai mai.
D: Dici che sono già realizzato?
R: Certamente! Di più, tu sei l'essenza stessa: la verità suprema.
D: Non posso crederci.
R: E' per questo che sei alla ricerca dia ltro e per questo non lo troverai mai.
D: Se fossi l'essenza stessa, avrei la conoscenza assoluta, instantanea.
R: Possiedi già quella conoscenza.
D: Ma allora potrei sapere cosa pensa chiunque, in questo momento.  Come è vestita ogni persona, cosa fa, e così via, invece non lo so. Come fai a dire una cosa del genere?
R: Quello che pensi tu è il pensiero di tutti, perché siamo tutti la stessa cosa e quella cosa è l'essere stesso. Non ne siamo parte, lo siamo. Le nostre intuizioni profonde non sono individuali, provengono dal profondo, dal Sé universale, come lo chiami tu. Ma il Sé universale non esiste, perché non ne esiste uno individuale. C'é solo un Sé. Il vestito, il colore dei capelli e così via, sono illusioni, si fondono nella luce bianca del Sé. Nel Sé non ci sono distinzioni, scompaiono quando smetti di operarle.
D: Cosa devo fare, quindi?
R: Niente.
D: Niente?
R: Niente. Devi solo essere, nient'altro.

lunedì 29 settembre 2014

Riconosci di avere paura




D: Perché continui a chiedermi di cosa ho paura?
R: Perché tu realizzi di averne.
D: Perché devo averne per forza? Io non ne ho.
R: La tua paura si manifesta nella tua risposta. Non accetti l'idea di avere paura, forse è proprio quella la tua paura.
D: Sono giochi di parole.
R: Questo puoi saperlo solo tu. Cerca dentro te stesso e chiediti di cosa hai paura. Chiediti perché ti infastidisce questa storia della paura. Chiediti perché non vuoi ammettere di averne.
D: Io non ho nessuna paura, che paura dovrei avere?
R: Te l'ho detto: anche solo la paura della paura stessa.
D: Perché ti concentri proprio sulla paura?
R: Perché la paura è la chiave di tutto. La paura di proibisce di essere felice. Ti impedisce di essere te stesso. Ti impedisce di lasciarti andare. Tutta la tua vita e la vostra società sono basate sulla paura.
D: Non ti seguo.
R: Pensaci bene: la paura di morire e quella di vivere. Quella di vivere meno bene di oggi. Quella delle malattie e del dolore. Quella di perdere tutto. Di perdere la reputazione o la posizione. Di perdere il lavoro. Di essere amare, di essere amati o di essere traditi. Del futuro, del domani ma anche dell'oggi. Paura degli altri e di se sstessi.
D: Ma sono ansie normali, chiunque le ha.
R: Certo e infatti la paura domina il mondo. Le religioni nascono per paura dell'ignoto, così come gli stati per la paura degli altri. Per questo sono nate le dittature, le schiavitù e le inquisizioni. per la paura hai accettato che ti dicessero cosa fare e non fare e soprattutto come farlo: cosa mangiare, come vestirti e come parlare.
D: Da dove viene  questa paura?
R: La paura nasce dal desiderio, dalla volontà che le cose vadano in modo diverso da quello che vogliamo noi. E' impossibile che questo succeda e questo ci mette ansia, paura, terrore, addirittura.
D: Ma non possiamo fermare il desiderio, desiderare è umano.
R: Desiderare che le cose siano diverse da quello che sono è un errore. La vita procede come procede: tutto è esattamente quello che deve essere. E' tutto giusto, non dipende dalla tua volontà: le cose stanno così. Perché vuoi qualcosa che non è naturale?
D: Ma allora così il mondo andrebbe alla deriva, che discorsi sono questi. E le malattie, la fame, le guerre le ingiustizie?
R:  La morte è naturale, non è un aberrazione. Le guerre e le ingiustizie sono opera della volontà di cambiare le cose, a questo porta il desiderio. Le malattie, molte di loro, sono la risposta alla tua paura, alla tua volontà di autopunirti, di trovare un capro espiatorio, un colpevole per quello che tu ritieni ingiusto. Chi decide cosa è giusto e cosa non lo è? Sei tu? E come, discernendo ciò che ti fa piacere da ciò che ti disturba? Che razza di etica è questa? Non ti rendi conto che anche questo non genera altro che sofferenza?
D: Come se ne esce?
R: Riconosci di avere paura.
D: Ok. E poi?
R: Renditi conto quanto la paura di condizioni e poi chiediti di cosa hai paura. Affrontala. Mettitici davanti alla paura e vedi cosa succede.
D: Cosa succede?
R: Succede che smetterai di avere paura perché non ce ne è bisogno e soprattutto perché la paura ti si mostrerà vuota: l'unico volto che vedrai sarà il tuo. Eri tu a farti paura, a spaventarti a morte per vendicarti delle tua volontà disattese. Smetti di desiderare. Smetti di seguire il tuo Ego. Fermati, calmati e, semplicemente, vivi. Respira, lascia che il tuo cuore batta con il suo ritmo e che le cose accadano. Smetti di attribuire un segno a cose che non ne hanno. Smetti che i tuoi presunti bisogni siano la misura della realtà, non lo sono.

venerdì 12 settembre 2014

La verità vi farà liberi



La verità vi renderà liberi.

Cosa significa diventare liberi?
Cosa è un uomo libero?
Libero da cosa?
Cosa vuol dire risvegliarsi?
E' la stessa cosa?
Ha qualcosa a che fare con l'illuminazione? Con la realizzazione?

Tutte ci parla di un ritorno, il ritorno ad uno stato precedente.
Il ritorno allo stato naturale.
Liberarsi da una schiavitù.
Risvegliarsi da un sogno, che a volte somiglia ad un incubo.
Illuminarsi nell'oscurità.
Realizzare pienamente la nostra natura originale.

Il fatto è che tu sei quello.
Tu sei un Buddha, un Cristo, il figlio di Dio, il Guru supremo.
Tu sei l'infinito.
Tu sei Uno e Tutto insieme.
Proprio adesso, in questo momento, tu sei già quello che devi essere.
Non te ne rendi conto, ma lo sei già.

E' questo il senso della liberazione: liberati dall'ignoranza.
Risvegliati alla verità.
Illuminati alle cose come sono.
Realizzati per ciò che sei veramente.

Conosci la verità
La verità è semplice.
La verità è che non esiste nessun tu e nessun io.
Esiste solo Uno e tu sei quello.

giovedì 11 settembre 2014

La paura genera mostri



Il primo scopo di una forma di vita è vivere.
Rimanere in vita e perdurare la specie.
Per fare questo deve nutrirsi, non ammalarsi e riprodursi, il ché non è sempre facile.

Gli esseri viventi intelligenti cercano di prolungare quanto più possibile la loro esistenza, anche oltre la riproduzione, anche solo per riprodursi di più.

Gli esseri viventi intelligenti dotati di autocoscienza sanno che per quanto potranno fare non riusciranno mai a protrarla oltre un certo termine e questo mette loro paura.
Non solo: rimanere in vita non è facile. Non è facile trovare nutrimento ed è ancora più difficile garantirselo per l'indomani o anche per un periodo più lungo. Non è facile nemmeno riuscire a garantirsi una progenie.
Non è facile perché lo stesso mondo non offre le risorse facilmente ed anche per la presenza di altri esseri viventi, ognuno con la loro pretesa di riuscire a sopravvivere ed a riprodursi.
Anche se riusciamo a garantirci la sopravvivenza oggi, rimane l'incognita del futuro.

Tutto questo genera ansia. L'ansia dell'ignoto, dell'incertezza di fronte all'esistenza.
La paura della morte.
La paura delle malattie.
La paura della vita.
La paura del fallimento.
La paura degli altri.
La paura di se stessi.
La paura del futuro.
Il rimpianto del passato.

La paura genera ansia.

Alla base di questo c'é il desiderio che le cose vadano in un certo modo.
Abbiamo paura perché non possiamo accettare che le cose vadano come non vogliamo.
Che vadano male.
Male per noi.
Non possiamo accettare che le cose semplicemente stiano così, che è un fatto naturale.
Se non è naturale deve dipendere da qualcosa.
Se dipende da qualcosa, probabilmente dipende da noi stessi.
Probabilmente abbiamo sbagliato o siamo sbagliati e allora questa è semplicemente la giusta punizione.

La paura genera mostri.
Genera la violenza.
Genera le religioni.
Genera gli autoritarismi.
Genera il razzismo.

Dobbiamo liberarci della paura.
La verità sola può liberare dalla paura.
Se genera nuove paure è solo un'altra menzogna.



mercoledì 10 settembre 2014

Decidi di non avere paura



La paura è un'emozione che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una  situazione pericolosa; irrompe ogni qualvolta si presenti un possibile pericolo per la propria incolumità, e di solito  è accompagnata da un'accelerazione del battito cardiaco e delle principali funzioni fisiologiche difensive.
La paura è un emozione.
L'emozione è un pensiero che sorge incontrollato in seguito ad un meccanismo incorporato in noi.
La paura sta un passo indietro alla sofferenza e spesso ne è lei stessa causa.
La paura sorge quando c'é la possibilità di soffrire.
E per questo motivo procura al corpo sofferenza.
Previene la sofferenza.
Prepara alla sofferenza.
Prepara alla morte.
La paura è l'anticamera dell'ospedale e dell'obitorio.

La paura è un pensiero automatico, che sorge incontrollato.
Deve essere trattato alla stregua degli altri pensieri.
Sorgono incontrollati, fanno il loro corso e spariscono nel nulla.
Ogni pensiero può essere fonte di sofferenza.
Lascia che sorga, guardalo con amore perché in fin dei conti fa parte di te e lascialo sparire.
Lui grida di essere tu ma è il contrario: lui è parte di te, lui nasce da te.
Assolutamente non sei TE.
Non sei quel pensiero.
Non identificarti con lui.
Tu sei Tu.
Tu sei Tutto.

La paura è lo stesso.
Non sei lei.
Non spaventarti al suo grido di dolore.
Non identificarti con lei.
Non sei lei.
Non sei lei..
Non sei paura.
Tu sei Tutto.
Tu puoi scegliere.

La gente soffre.
La sofferenza è generata dall'identificazione.
Identificazione nasce dall'ignoranza.
La conoscenza della verità vince la sofferenza.

Gli uomini soffrono se ignorano che la sofferenza dipende essenzialmente da loro.
La paura dipende essenzialmente da te.
Se tu a decidere.

Decidi di non avere paura.
Decidi di non soffrire.


martedì 9 settembre 2014

Non Avere Paura

 
 
 
 
“L'assenza di paura non significa arroganza o aggressività. Quest'ultima è in sé stessa un segno di paura. 
L'assenza di paura presuppone la calma e la pace dell'anima. Per essa è necessario avere una viva fede in Dio. „
 
Mohandas Karamchand Gandhi 
 

lunedì 8 settembre 2014

Non avere Paura




Dall'attaccamento sorge il dolore, dal dolore sorge la paura; per colui che è totalmente libero, non c'è attaccamento, non c'è dolore, non c'è paura. 


In questo momento, l'unico momento che esiste, il passato, il presente e il futuro sono contenuti. Il segreto del benessere del corpo e della mente consiste nel non piangere per il passato e nel non preoccuparsi per il futuro, e nel vivere il momento presente con saggezza e onestà.
            


Neppure la morte è da temere per chi ha vissuto con saggezza.
            Siddharta Gautama


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venerdì 5 settembre 2014

Non avere paura



Non c'è niente di cui aver paura

A volte in qualche modo otteniamo paura, e la paura entra nella mente subconscia. Consapevolmente di alla mente  che sei immortale e che non c'è nulla di cui aver paura. Pensa in modo positivo. Coraggiosamente medita su di esso. Convinci la tua mente cosciente, e lascia che la convinzione affondi nella mente subconscia. Si può anche fare un nastro, metterlo sotto il cuscino, e letteralmente dormire su di esso. Sarà lentamente sprofondare nella vostra mente subconscia. La paura è andata nel subconscio, ed è necessario sostituirla con pensieri positivi. Così fino a quando le nuove idee affonderanno dentro, continuare ad ascoltarle. La vostra mente nonsta completamente dormendo, e la vostra mente subconscia starà ancora ascoltando i nastri. Quando si è svegli, consapevolmente pensateci bene, scrivere un promemoria che potete leggere di tanto in tanto. Mettere promemoria ovunque fino a quando è completamente sradicato. Fate tutte le cose positive che si può pensare.

Ci sono altri modi anche. Ma la via dello yoga è quello di mettere un nuovo pensiero opposto nella mente in modo che il pensiero indesiderato viene spremuto fuori. E se non si può fare tutto da soli, ricevere aiuto da altri.

Om Shanti, Shanti, Shanti

https://www.facebook.com/SwamiSatchidananda?fref=nf

giovedì 4 settembre 2014

Paura



La paura è un'emozione dominata dall'istinto (cioè dall'impulso) che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una suffragata situazione pericolosa; irrompe ogni qualvolta si presenti un possibile cimento per la propria incolumità, e di solito accompagna ed è accompagnata da un'accelerazione del battito cardiaco e delle principali funzioni fisiologiche difensive.
Principali controffensive alla paura possono essere:
  • intensificazione delle funzioni fisiche e cognitive teoretiche con relativo innalzamento del livello di accortezza
  • difficoltà di applicazione intellettiva
  • fuga
  • protezione istintiva del proprio corpo (cuore, viso, organi genitali)
  • ricerca di aiuto (sia articolato, sia racchiuso)
  • calo della temperatura corporea
  • sudorazione
  • aumento adrenalinico
  • aumento dell'ansia
La paura è talvolta causa di alcuni fenomeni di modifica comportamentale permanenti, identificati come sindromi ansiose: ciò accade quando la paura non è più scatenata dalla percezione di un reale pericolo, bensì dal timore che si possano verificare situazioni, apparentemente normalissime, ma che sono vissute dal soggetto con profondo disagio. In questo senso, la paura perde la sua funzione primaria, legata alla naturale conservazione della specie, e diventa invece l'espressione di uno stato mentale.
La paura di oggetti o contesti può essere appresa; negli animali questo effetto è stato studiato e prende il nome di paura condizionata, che dipende dai circuiti emozionali del cervello.
La paura ha differenti gradi di intensità a seconda del soggetto: persone che vivono intensi stati di paura hanno sovente atteggiamenti irrazionali. La paura, come l'ira, è una risposta al timore dolore o alla sua percezione: nella paura l'eccitazione si ritira (nella nuca), mentre nella rabbia si dirige verso la fonte del dolore, sia questo reale o immateriale. Se un individuo impaurito è costretto ad attaccare l'ira prende il sopravvento e la paura svanisce. In tal senso alcuni atteggiamenti derivanti dagli stati di paura possono essere considerati pericolosi, quando si tramutano in rabbia. La paura può essere descritta con termini differenti a seconda del suo grado di intensità:
  • ansia
  • paura
  • panico
  • terrore


Il timore è la forma meno intensa della paura e si determina quando una situazione promette piacere ma, al tempo stesso, anche dolore: c'è la percezione della possibilità di perdere il piacere ma ci si muove ancora verso di esso.

In questo caso la minaccia del dolore e quella del piacere si equivalgono generando una situazione di conflitto nell'attesa di qualche indizio capace di far pendere la bilancia da una parte o dall'altra


La paura emerge quando il contesto è dominato dalla minaccia del dolore o dalla sua percezione: in questo caso si è pervasi dal desiderio di scappare o comunque di allontanarsi dalla fonte di dolore, sia questa reale o immaginaria.


Nel momento in cui la paura diviene travolgente, si determina il panico. L'impulso è sempre quello di scappare ma è talmente forte che si decide di allontanarsi dalla (probabile) fonte del dolore correndo via alla cieca. La situazione di panico è correlata alla claustrofobia.


Il terrore è la forma più estrema della paura, di intensità ancora maggiore al panico, dove l'impulso a scappare è talmente elevato da ricercare una soluzione immediata: in questo caso l'individuo sceglie di ritirarsi dentro se stesso. Il terrore è una vera propria fuga verso l'interno, la muscolatura si paralizza nel tentativo di ridurre la sensibilità dell'organismo nell'agonia finale.

mercoledì 3 settembre 2014

Non avere paura


"Non andare nella direzione verso la quale ti spinge la paura, ma verso quella della gioia. Non agire se sei mosso dalla paura, perché tutte le cosiddette religioni si basano su di essa.
Il loro Dio non è altro che paura, e il loro paradiso e inferno non sono altro che proiezioni della paura e della cupidigia. L’affermazione di Rumi è veramente rivoluzionaria: “Non agire mosso dalla paura”. Tutte le religioni dicono alle persone:” Abbi  timore di Dio”….
Tutti voi avete vissuto nella paura. I vostri rapporti sono costruiti sulla paura. La paura è così opprimente, come se una nuvola scura coprisse la tua vita; dici cose che non vuoi dire ma la paura ti costringe a dirle. Fai cose che non vuoi fare ma la paura te le fa fare. Basta un poco d’intelligenza per vederle.
Osho, Om Shantih Shantih Shantih: The Soundless Sound, Peace Peace Peace, Talk #11

"Tutti coloro con cui sei entrato in contatto ti hanno imposto la paura, perchè la paura è l’antitesi della libertà. Più hai paura, minore è la possibilità di libertà. Maggiore è la paura, minore è la possibilità di ribellione.
La società, la chiesa, lo stato, vogliono che tutti vivano in una condizione di paura costante:la paura del conosciuto, la paura di ciò che non si conosce, paura della morte, paura dell’inferno, paura di non andare in paradiso, paura di non lasciare il tuo nome nel mondo, paura di non essere nessuno. Tutti dalla tua nascita creano paura intorno a te. Nessun bambino è nato con la paura. Ogni bambino è nato con la libertà, il dubbio, la ribellione, l’individualità, l’innocenza; tutte grandi qualità. Il bambino però è impotente, dipendente.
Ma quando diventi adulto, puoi vedere - puoi provare a sbucciare la cipolla, strato dopo strato – in che modo sono state create le paure dentro di te, come sei stato ingenuo, come le persone hanno sfruttato la tua innocenza. Il prete non ha nessuna conoscenza di Dio, ti ha ingannato e pretende di conoscere Dio. Non ha alcuna idea del paradiso o dell’inferno, ti ha costretto ad aver paura dell’inferno, e ad essere ambizioso per il paradiso. Il prete ha creato avidità e paura. Lui stesso è rimasto vittima di altre persone. Ora puoi riandare al passato: tuo padre non era consapevole di quello che ti insegnava, di quello che ti diceva.
Osho, The Last Testament, Vol. 3, Talk #23
"Non seguire l'istinto della tua paura, perché questo fa di te un codardo, degrada la tua umanità. Questa è un’umiliazione che ti sei imposto. Quando avverti una paura, confrontala. Questa è un’umiliazione che ti sei imposto. Ogni volta che vedi la paura, confrontala. Usa un criterio molto semplice: quando vedi che la paura è presente, confrontola e sarai sempre in cammino, crescerai, ti espanderai, arriverai vicino al momento in cui il tuo ego cadrà. Il suo intero meccanismo funziona per via della paura e l’assenza dell’ego è illuminazione; non è un qualcosa in più che si aggiunge.
Un semplice principio: ricorda, qualsiasi cosa che ti fa paura, totalmente paura, è una chiara indicazione su ciò che devi fare. Devi fare semplicemente l’opposto di quello che ti suggerisce la paura, non diventarne un seguace, lotta contro di lei. Nel momento che decidi  di combattere contro la tua paura, sei sulla via verso l’illuminazione."
Osho, From the False to the Truth, Talk #26

"La vita dovrebbe essere circondata dall’amore e non dalla paura. È la paura che crea la rabbia. È la paura che alla fine crea la violenza. Hai osservato?  La paura, è solo l’aspetto femminile della rabbia e la rabbia è l’aspetto maschile della paura. La paura è una forma passiva della rabbia e la rabbia, una forma attiva della paura. In questo modo puoi trasformare la paura in rabbia e la rabbia nella paura molto facilmente.
Ti dico: “Prova!”.  Questo diventa anche per loro una scoperta. Se riescono veramente a picchiare un cuscino, con una rabbia intensa, immediatamente la paura scompare, perché è la stessa energia che si trasforma e diventa attiva. Era inerte sino a quando era sotto forma di paura.  La paura è la causa principale dell’odio, della rabbia, della violenza."
Osho, The Dhammapada: The Way of the Buddha, Vol. 4, Talk #7

lunedì 1 settembre 2014

Ora!





Quasi tutti i guai nascono dalla paura.
La paura ci fa essere cattivi.
La paura ci fa essere diffidenti.
La paura provoca l'odio.
Paura di vivere, paura degli altri, paura di non farcela.
Paura di se stessi.
Paura di morire.

Per cominciare devi smettere di avere paura.
Non devi avere paura perché non ne hai ragione:
la paura viene da te.
Ci godi un sacco a spaventarti a morte.
Ecco, ora smettila.
Smetti di avere paura.

Non devi avere paura della morte perché la morte non esiste.
La morte non esiste.
La morte non esiste.
La morte non esiste.
Non c'é stato inizio e non ci sarà fine.
Vita e morte sono solo termini arbitrari.
Parliamo di esistenza.
L'esistenza è infinita.
Quale è stato il tuo inizio?
Quale potrà mai essere la tua fine?

Non devi avere paura del dopo, perché nessuno ti aspetta per giudicarti.
Nessuno ti giudicherà se non te stesso.
Ed hai già cominciato a farlo, vedi?
La tua paura è la tua punizione per ciò che credi di avere commesso.
Nessun dio ti giudicherà.
Nessuno peserà la tua anima.
Il bene che fai è fine a se stesso.
E' il premio a se stesso e l'unica sua misura.
Non ci sarà nessuna sofferenza, dopo.

Nessuna sofferenza perché sei tu a soffrire.
Nessun'altro.
Dipende solo da te.
La sofferenza nasce da te.
Sei tu a soffrire e tu a non farlo.
Niente viene da fuori.
Niente esiste fuori di te.

Neppure dio, sai?
Nessuno di quegli dei fatti a immagine e somiglianza di uomo con cui ti tormenti da sempre.
Nessun dio vendicativo.
Nessun dio misericordioso.
Nessun dio figlio di uomo.
Tutto viene da te.
Non dal tuo Io.
Tutto viene dal tuo Se', dalla tua essenza profonda.
Che non è solo tua ma universale.

Perché Tutto è Uno.
Tutto ciò che esiste.
Tutto ciò che é.
Tutto quanto è una cosa sola e tu sei quella cosa.

Quindi non avere paura.
Smetti di soffrire.
Abbi cura di te stesso.