La realtà ultima è indistinta.
Non ci sono differenze.
Tutto coincide.
Tutto corrisponde.
Tutto è uno.
Come fa l'uno a conoscere se stesso se non è altro da sé?
La conoscenza presuppone una separazione.
L'uno si fa due.
Il conosciuto dipende dall'esistenza di un conoscitore.
Il conoscitore esiste quando esiste il conosciuto.
Entrambi dipendono dall'osservazione, dall'atto conoscitivo.
La conoscenza è fondamentale ma è la base della nostra nevrosi.
E' facile dimenticarsi di essere uno.
La creazione ci ha reso schizofrenici al punto di creare un dio fuori di noi.
Noi siamo tutto e in questo tutto siamo uno.
Non si deve negare la conoscenza, però.
Non si devono negare le emozioni e le sensazioni: viviamo per queste.
L'illuminazione consiste nella non identificazione non nella negazione.
L'illuminato riconosce il tutto come uno ma non lo nega.
Conosce, prova emozioni e sensazioni ma non si fissa in esse, consapevole che in assoluto non esistono.
Che esistono solo come tutto.
Che la loro essenza è pari alla sua.
Pace a tutti, fratelli miei.
Camminiamo in cerchio.
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