"Posso raccontarti un'altra storia?
Scuola di specializzazione per l'insegnamento, anno 2002, corso di psicologia, in particolare si parlava di una cosa chiamata programmazione neurolinguistica, il docente parla delle differenze tra mappa e territorio, cioé della differenza tra la realtà e la percezione che ne abbiamo. Un mio collega, un matematico, continua a criticare e a manifestare il proprio dissenso contro tutte queste sciocchezze che dobbiamo studiare per forza per poter insegnare. Io in fin dei conti sono d'accordo con lui e non vedo assolutamente di buon occhio le psicologie generalizzanti ed i profili standard ma non riesco nemmeno a tollerare l'arroganza di voler considerare falso tutto ciò che non è rappresentato in formule.
- Sei sicuro di quello che hai detto? - Gli dico girandomi verso di lui.
- Certamente! Il bianco è bianco e il nero è nero e la superficie del quadrato costruito sull'ipotenusa è sempre pari alla somma delle aree di quelli costruiti sui cateti. Non cambia con la prospettiva.
- Allora ti faccio un esempio: adesso qualcuno, da sotto il tavolo che hai davanti, ti fa un pompino, dopodiché prima la mia amica qui accanto e poi io facciamo capolino proprio da lì e ti rivolgiamo uno smagliante sorriso... Il territorio, il fatto, la realtà, è lo stesso: qualcuno ti ha fatto un pompino. Ma direi che la mappa, la rappresentazione, è decisamente diversa, o no? Chi te lo ha fatto? Nella risposta sta la tua reazione ma può anche bastare il solo dubbio a non farti più sentire soddisfatto per quello che è appena successo.
Non rispose. Per tutto il resto dell'anno."
Buone Notizie, pp. 97-99.
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