mercoledì 27 marzo 2013

Mala




Simbolo di un ciclo infinito, l'Akshamala trova la sua prima testimonianza nelle raffigurazioni delle grotte di Ajanta, risalenti al II° secolo a.C.
In origine l' Akshamala è una ghirlanda, chiamata “Bija” , un nome che ricopre diversi significati di grande importanza:
  • “Bija” è la traduzione dal Sanscrito di “seme”, ed è utilizzata per indicare l'origine e la causa di tutte le cose.
  •  nella scuola Buddhista Mahayana il termine “Bija” si riferisce alla “Teoria della Consapevolezza”, secondo la quale ogni azione produce delle “impressioni” (le Bija appunto), che rimangono nella nostra memoria cosciente. Il mondo esterno nasce quando questi semi germogliano, rilasciando il loro profumo.
  • Nell' Hinduismo, invece il termine “Bija” traduce una “sillaba mistica” (la più nota tra tutte è l' Ohm), contenuta nei mantra in questo caso i semi non hanno importanza particolare, ma servono a far mantenere la concentrazione durante i riti e le preghiere.
Per quest'ultimo motivo l' Akshamala è noto anche come “rosario Buddhista”: la sua funzione principale è appunto quella di manterene il calcolo delle preghiere senza distrazioni. Il rito prevede infatti che ad ogni preghiera la mano destra sposti uno dei grani in senso orario, mantenendo un profondo rapporto con i rituali buddhisti, che si svolgono sempre in senso orario.
I grani che compongono l' Akshamala sono 50, e corrispondono alle 50 sillabe mistiche principali, ma ve ne sono anche di 108, numero molto simbolico all'interno delle tradizioni Buddhista ed Hinduista.
Il numero 108 è infatti considerato “numero sacro”, in molte regioni indiane, legato alle pratiche dello yoga e del Dharma.
Secondo la tradizione Hinduista - ad esempio - le divinità hanno 108 nomi, ed è considerata una pratica sacra quella di recitare durante i riti religiosi questi nomi, contandoli sui grani dell' Akshamala (o Mala).
Allo stesso modo i monaci Zen indossano uno Juzu (simile all'Akshamala, però da polso) formato anch'esso da 108 grani.
Il Buddhismo tibetano crede esistano 108 peccati, e 108 bugie che gli uomini possono dire.
In Giappone, nei festeggiamenti di fine anno, si suona una campana per 108 volte, ognuna delle quali rappresenta una delle 108 tentazioni terrene che l'uomo deve superare per raggiungere il Nirvana.
108 è il numero delle intersezioni delle linee tra i Chakra, che convergono sulla linea del cuore e portano alla realizzazione e all' auto-coscienza.
Esistono anche Mala a 21 o 28 grani, che solitamente vengono utilizzati per le “prostrazioni”, un rituale di genuflessioni che si effettua per ringraziare il “Triratna” (Buddha, i suoi insegnamenti e la comunione spirituale).

La recitazione individuale sul rosario Buddhista, composto di 108 grani, prosegue per tutto il giorno e ogni Monaco fa il voto di recitare quotidianamente venti giri di rosario. Ogni grano del rosario, è illustrato con un’immagine di Buddha; su di esso il Monaco recita il chou ricevuto dal Maestro al momento dell’iniziazione: Namo O-Mi-To-Fo.
Quando si usa una mala si dice un mantra per ogni grano. Si gira il pollice in senso orario su ogni grano e, quando si arriva al "grano-stupa" si gira e si torna indietro per il verso opposto. Questo rende l'uso della mala più semplice perche' i grani non saranno cosi' stretti sul filo quando li si muove.

Durante la meditazione e' meglio essere totalmente consapevoli della visualizzazione del Buddha davanti o sopra a noi. Allora si puo' usare la sensazione della mala e la ripetizione del mantra per rafforzare l'esperienza dell'essere nel campo consapevole del Buddha e nel campo di benedizione. In questa meditazione completa la mente e' con il Buddha, la parola con il mantra e il corpo con la mala. Quando a volte capita, e capita spesso, che la mente non e' focalizzata o che la parola perde qualche mantra, una parte della mente sara' ancora in meditazione grazie al movimento della mala nella mano. In questo modo la mala puo' veramente essere di beneficio.

Ci sono diverse spiegazioni sul perche' la mala ha 108 grani. Ci sono otto diversi tipi di consapevolezza. Primo, ci sono cinque tipi di consapevolezza dei sensi: gusto, olfatto, vista, tatto e udito. Il sesto tipo e' come una "consapevolezza poliziesca" che tiene un occhio su cio' che accade. Il settimo tipo e' la "consapevolezza dell'immagazzinamento" e l'ottavo e' la consapevolezza che elabora la lingua, i simboli e gli oggetti all'interno di questo reame. Dopo aver raggiunto la Buddhita', questi otto tipi di consapevolezza sono trasformati in una nona "super consapevolezza" dove tutto e' conosciuto intuitivamente. Con questa consapevolezza le cose non sono sperimentate attraverso i sensi, ma direttamente attraverso le vibrazioni di ogni atomo del nostro corpo. Questa condizione e' possibile perche' lo spazio dentro e' di per se' consapevole. Lo spazio non e' un buco nero o un separatore, ma un collegamento con l'informazione che contiene. Quando gli otto tipi ordinari di consapevolezza diventano il nono, "la consapevolezza che conosce tutto e realizza tutto", cento Buddha si risvegliano dentro di noi in forma di 42 Buddha pacifici e 58 irati. Quindi il numero rappresenta gli otto tipi di consapevolezza prima dello stato totalmente realizzato e i cento Buddha che si manifestano grazie alla condizione illuminata della mente.

Quando si fanno le prostrazioni, si raccomanda l'uso di una mala piu' piccola, detta "di 1/4", che ha 27 grani. Questa grandezza va bene piu' o meno per tutte le mani.

[...]

Diffusosi in Giappone a partire dal'VIII sec. d.C., il rosario può essere utile, in quanto "mezzo didattico" o "mezzo abile" (skr. upaya o giapp. hoben), come segno di identità e come ausilio per purificare, col ricordo-consapevolezza, la mente e l'azione indirizzate verso la via del Buddha. Alle 108 contaminazioni corrispondono 108 caratteri e insegnamenti dell'Illuminato, di cui riportiamo, in Tab. 4, alcuni esempi (rispettivamente in col. dx e col. sn).

tab 4. Esempi dei 108 caratteri/insegnamenti del Buddha e contaminazioni umane

Retta fede -Mente non determinata

Mente pura - Mente contaminata

Mente gioiosa - Mente inquieta/turbata

Motivazione alla verità - Contaminazioni

Retta azione - Azione risultato di scorretti: atti fisici, parole, pensieri

Retta parola - Menzogna, parole scorrette, rudi, ingiuriose

Retto pensiero - Attaccamento, avversione, ignoranza

Compunzione - Spensieratezza, impunità

Sincerità - Falsità

Onestà - Disonestà


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