D: Non so se quello che mi è successo un giorno apparteneva alla sfera di queste esperienze, non mi interessa. Ma ero realmente spaventato dalla morte e non riuscivo più a respirare. Come sentii questa sensazione in me credetti di morire.
U.G.: Questa tua paura ha prevenuto la possibilità che il tuo corpo passasse attraverso il processo della morte fisica. Il corpo deve passare attraverso questo processo perché ogni pensiero, ogni esperienza, ogni sentimento che sono parte del tuo essere devono andarsene.
Non puoi tornare ad essere te stesso finché la totalità delle esperienze umane non è completamente espulsa, se posso usare questa parola, dal tuo sistema. Non è qualcosa che tu puoi fare, o fare succedere, con uno sforzo volitivo. Quando è il momento succede, anche se tu non l'hai voluta.
Tu non cercherai mai la fine di te stesso come ti conosci e ti sperimenti. Qualche volta succede. La paura che tu muoia, che finisca ciò che tu conosci e sperimenti come te stesso, previene la possibilità che le cose nella loro globalità vengano spazzate via. Se tu fossi stato abbastanza fortunato ciò sarebbe successo, e tutto avrebbe ripreso il suo ritmo naturale che è discontinuo e scollegato.
Vedi, quello è il modo in cui il pensiero funziona. Non c'è continuità del pensiero. Il solo modo con il quale esso può mantenere la sua continuità è attraverso la richiesta di esperienza, esso vuole che le stesse cose si ripetano all'infinito.
Tutto quello che c'è e che forma il tuo io, è la conoscenza di te stesso e del mondo attorno a te. Il mondo attorno a te non è diverso dal mondo che tu hai creato per te stesso all'interno di te. Quello che ti spaventa (non te ma il movimento del pensiero) è che quella continuità termini.
D: Quando ero molto piccolo sognai che non potevo respirare. Così penso che questa reazione sia una scusa.
U.G.: Vero, ma non è una cosa così semplice, sai, passare attraverso quell'esperienza. Tutte le tue energie, tutto quello che è in te precipita in una sorta di vuoto. C'è uno sforzo tremendo da parte tua per prevenire che la totalità delle cose vengano risucchiate in quel vuoto. È una situazione veramente spaventosa. Così la paura è un meccanismo protettivo.
D: Capisco.
U.G: La paura fisica è una cosa diversa. È molto semplice. È presente solo per garantire la sopravvivenza dell'organismo. Quella che tu chiami paura psicologica, la paura che tutto ciò che conosci finisca, opera attraverso il pensiero ed attraverso le esperienze che hai costruito sulle fondamenta della paura fisica, (la quale è essenziale per la sopravvivenza). Il corpo sa che è immortale. Uso deliberatamente la parola immortale perché niente là finirà. Quando quella che tu chiami morte clinica ha luogo, il corpo si dissolve nei suoi elementi costituenti. Quello è tutto ciò che succede. Esso non può ricostruirsi e ricreare lo stesso corpo che reputi tuo, ma quando il corpo si dissolve nei suoi elementi costituenti, esso fornisce le basi per la continuità della vita. Può non essere di nessuna consolazione per l'individuo che sta morendo, ma questo corpo diviene il cibo per milioni e milioni di batteri.
Anche assumendo per un momento che tu scelga la cremazione, come si usa fare in certi paesi, i residui della combustione fornirebbero il nutrimento per microscopici fiori che nascono sulla terra. Così niente verrebbe perso. Quando c'è un reale pericolo, il pericolo dell'estinzione del vostro corpo fisico (che voi pensate sia vostro), tutte le risorse che il corpo ha si concentrano sul problema ed il corpo prova a sopravvivere a quel momento particolare.
Avete mai fatto caso che quando c'è un reale pericolo fisico il vostro meccanismo di pensiero non è mai presente per aiutarvi? Mai! Voi potete fare progetti per essere preparati ad affrontare ogni situazione nella vostra vita, ma in pratica quando c'è un pericolo reale, tutti i vostri piani e tutto ciò che avete pensato e progettato per affrontare le situazioni pericolose non sono mai presenti. Il corpo deve basarsi sulle sue risorse. Se per qualche motivo non riesce a rinnovarsi e a sopravvivere in una particolare situazione se ne va con grazia ed allegria. Esso sa che niente è perso. Questo organismo vivente non ha interesse a perdurare negli anni. Funziona di momento in momento. I sensi fisici funzionano allo stesso modo, di momento in momento. Non c'è continuità nel senso della vista, non nel senso dell'udito, non c'è continuità nell'odorato, ne nel gusto, ne nel senso del tatto. Sono tutti scollegati. Ma il pensiero nel suo interesse a mantenere se stesso, e continuare senza interruzione, vuole queste esperienze continuamente. È il solo modo che ha per auto- mantenersi.
Il corpo funziona in modo completamente differente e non è interessat o nell' attività del pensiero. I soli pensieri che sono necessari per questo corpo sono quelli che servono per la sua sopravvivenza. Anche se non lo nutrite esso, non è preoccupato. Ha delle riserve di nutrimento che ha costruito nel corso degli anni. Rallenta i suoi ritmi e vive di quelle risorse, e quando esse sono finite muore. Per qualche giorno voi sentirete i morsi della fame, ed il desiderio di quello che mangiavate usualmente, ma il corpo non è realmente interessato al fatto che voi lo nutriate o no. Allo stesso tempo è una cosa folle e perversa non nutrire il corpo, sperando che attraverso queste privazioni si raggiunga qualche obbiettivo spirituale. Questo è ciò che succede in India; alcuni pongono il corpo sotto ogni forma di tensione e di eccesso -- lo torturano -- perché pensano che attraverso queste sopportazioni saranno in grado di raggiungere i loro obbiettivi spirituali. Non c'è assolutamente nessuno sforzo che possiate fare per fare succedere una cosa del genere. L'"accadere di queste cose" non è nulla di misterioso. Quando succede una cosa del genere il pensiero rientra nel suo ritmo naturale, col suo modo di funzionare discontinuo. Il pensiero torna in armonia con tutte le attività dei sensi. Non c'è più conflitto, ne lotta, ne pene. Tra i due, il pensiero ed il corpo, rimane solo una relazione armoniosa. Ogni qualvolta c'è necessità del pensiero, esso è lì pronto a funzionare.
Le sole azioni che interessano al corpo sono le azioni necessarie per la sopravvivenza.
Il corpo non è interessato alle vostre idee, siano esse spirituali o materiali. Non gli interessano per nulla. C'è sempre una battaglia in corso tra i due: Il corpo ed il pensiero. Il pensiero non è qualche cosa di misterioso, rappresenta tutto ciò che è stato immesso dentro di noi dalla cultura, la quale a sua volta rappresenta la società. Le due, la cultura e la società ;, non sono diverse. La società, poi è interessata nel mantenimento di se stessa, è interessata allo "satus quo". Sta sempre lottando per mantenere questo "status quo".
Questo spiega perché il pensiero è utile per la società . La società dice: se non agisci in quel modo, se non pensi in quel modo, diventerai una persona antisociale, perché tutte le tue azioni saranno impulsive, e fuori dal controllo del pensiero.
L'unico interesse della società è di canalizzare tutti i vostri pensieri in modo tale da mantenere il suo "status quo". Questo è il conflitto di base che esiste tra l'individuo e la società. La cultura è stata adottata ed accettata come mezzo di sopravvivenza, questo è tutto. La cultura ha un suo scopo, totalmente alieno alla sopravvivenza di questo corpo. Più a lungo voi userete la cultura, più a lungo voi non diverrete individui. Voi potete diventare individui solo tagliando i ponti con la totalità di quegli insegnamenti di saggezza. Non esiste una cosa come la vostra mente o la mia mente. Magari esiste una cosa come un "Mondo mentale" dove tutte le conoscenze e le esperienze convivono insieme. Lo stesso accumulo di esperienze che è stato passato a noi di generazione in generazione. Noi dobbiamo usare quella mente per funzionare in questo mondo in modo intelligente e sano. Se noi non la usiamo, come stavo dicendo l'altro giorno, finiremo, in qualche manicomio, cantando canzoni folli o gioiose melodie. Alla società interessa solo costringere ogni individuo nelle sue strutture al fine di mantenere la sua continuità.
(A questo punto U.G. sospira e dice quietamente: "Non voglio tenere un discorso." ) La ragione per cui io enfatizzo l'aspetto fisico di tutta la faccenda, non è con l'idea di vendervi qualche cosa, ma per porre l'accento ed evidenziare che ciò che voi chiamate illuminazione, liberazione, moksha, mutazione, trasformazione, vanno interpretati in termini puramente fisici o fisiologici. Non c'è assolutamente nessun contenuto religioso... .. Non ci sono contenuti religiosi o mistici per il funzionamento del corpo. Ma sfortunatamente per secoli, ci hanno insegnato ad interpretare tutto quanto in termini religiosi e questo ha creato la miseria per tutti noi. Più voi provate ad interpretare le cose in termini religiosi, più aggiungete miseria alle vostre vite. Non ho interesse a propagare queste idee. Ciò di cui parliamo non è qualche cosa che voi potete fare succedere, e non è possibile per me creare questa specie di bramosia, la quale è essenziale per capire le cose. Ripeto le stesse cose ancora ed ancora, ma la ripetizione in fondo ha un suo fascino. Voi vi ritenete desiderosi di cose spirituali e pensate che un giorno raggiungerete i vostri obbiettivi. Naturalmente c'è così tanta gente in questo mercato dello spirito -- tutti quei saggi che vendono la loro merce scadente. Non voglio analizzare il perchè lo stiano facendo, la cosa non ci riguarda, ma il fatto è che lo stanno facendo. Loro dicono che è per il benessere del genere umano e che lo fanno per compassione, e tutte le cose ben note. Tutto quello è insignificante. Quello che sto cercando di dire è che voi siete soddisfatti delle briciole che vi largiscono, vi hanno promesso che un giorno vi daranno oltre le briciole anche una montagna di pane, ma questa è solo una promessa. Non possono darvi niente di buono, perché non ce l'hanno. Quello che sto dicendo è che il desiderio deve bruciare se stesso. Ogni giorno vado ripetendo le stesse cose, usando parole diverse, vedete, vi sottopongo le cose in modo diverso. Questo è tutto ciò che posso fare. Il mio vocabolario è molto limitato; così devo usare le stesse parole per enfatizzare le cose che ripeto, per evidenziare che il desiderio deve bruciare se stesso. Non serve nutrirvi con tutto il cibo del mondo, Non serve aspettare che succeda qualche cosa che soddisfi il vostro desiderio. Non serve saziare quella fame; il desiderio se ne deve andare, letteralmente deve bruciare se stesso. Anche i desideri fisici devono bruciare se stessi, così che la morte fisica possa avere luogo.
C'è una cosa che io enfatizzo tutto il tempo: non è a causa di ciò che fate o non fate che accadono questo tipo di cose (ciò che è successo a U.G.), e non esiste neppure risposta al perché accadano ad un individuo piuttosto che a un altro. Ne, vi assicuro, esiste qualche tipo di purificazione o di preparazione che vi rendano pronti a riceverle. È qualcosa d'altro. Accadono e basta. E quell'accadere è casuale.
Questo è il modo di operare della natura. È come un lampo che vi colpisce da qualche parte. Alla natura non interessa se sta colpendo un albero nella sua fioritura o se quest'albero ha frutti e sta aiutando la gente con la sua ombra. E' esattamente così, queste cose accadono, e quell'accadere è senza causa. Ci sono così tante cose in natura che non possiamo attribuire ad una causa specifica. Il vostro interesse nel studiare la vita o la biografia di alcuni di questi personaggi che voi pensate siano degli "illuminati" o "divinità" o altro, è dettato dal desiderio di trovare la spiegazione del perché "questa cosa" è successa a loro, così che anche voi, possiate, ripetendo le tecniche che loro hanno usato, fare in modo che la stessa cosa succeda anche a voi. Questo è il vostro interesse. Ma questi personaggi vi stanno dando tecniche, sistemi, e metodi che non hanno nessun effetto. Essi creano la speranza che in qualche modo, attraverso un miracolo, un giorno quella cosa succederà anche a voi. Ma ciò non succederà. Ho espresso il mio punto di vista, e lo ripeterò ancora magari esprimendo le cose da angolazioni diverse, a secondo delle domande che mi fate.
Ma come dicevo ieri, tutte le domande sono esattamente le stesse. Esse sorgono dalle risposte che sono già in voi, quindi, le risposte date dagli altri non sono realmente le risposte. Io non vi sto dando risposte. Se fossi così stupido da darvi risposte voi dovreste capire che sono queste risposte stesse che distruggono la possibilità che le domande scompaiano. Dovete credermi -- Non mi importa se lo fate o no -- ma io non ho mai e poi mai questo tipo di domande. Non ho mai domande di nessun tipo, eccetto le domande di utilità pratiche che devo rivolgere alla gente come: "Dov'è possibile affittare una macchina?" "Qual'è la via più veloce per andare a Bruxelles? "Quale quella per Roterdam -- questa o quella strada?" Questo è tutto. Per domande di questo tipo c'è sempre qualcuno che può aiutarvi. Ma per le altre domande (quelle di ordine spirituale) non ci sono risposte. Quando albeggia in voi la comprensione che tali domande non possono avere risposte reali, e che sono sorte dalle risposte che avete già in voi, avviene una totale e completa distruzione delle domande. Ma questo è un qualche cosa che non potete fare succedere. Non è nelle vostre mani. Così ora pensate che la situazione è senza speranza. La speranza è qui, dentro di voi, non là fuori da qualche parte. Voi aspettate che succeda qualche cosa domani. Domani nulla succederà. Se deve succedere qualche cosa deve succedere ora. La possibilità che accada ora è praticamente quasi nulla, perché lo strumento che state usando è il "passato". A meno che il passato finisca, non ci può essere nessun presente. E questo "momento presente" è qualche cosa che non può essere catturato da voi, non può essere sperimentato da voi.
Anche assumendo per un momento che il passato finisca, voi non avete modo di rendervi conto che esso è finito. Quindi non c'è nessun futuro per voi.
Magari domani qualcuno di voi diventerà capo della società dove lavora, un insegnante può diventare preside, un professore può diventare decano -- queste sono possibilità reali, ma ci vuole parecchio sforzo, e molto tempo. Voi state usando le stesse tecniche che usate in campo materiale, per realizzare ciò che vi interessa in ambito spirituale, e nello stesso tempo proiettate questi obbiettivi nel futuro.
Il pensiero ha prodotto tremendi risultati in questo mondo. Così voi vi chiedete come può quello strumento non essere adatto per raggiungere i vostri obbiettivi spirituali? Avete provato, avete fatto tutto il possibile -- compresi coloro tra voi che bruciano dalla bramosia di trovare quella cosa -- ma è impossibile. In India praticamente tutti ci provano -- non ci crederete -- ma nessuno è abbastanza fortunato. Se una tale cosa accade, accade a coloro che hanno abbandonato completamente e totalmente tutte le loro ricerche. È un prerequisito assoluto affinchè questo tipo di cose accadano. Il movimento deve rallentare e finire. Ma, purtroppo, tutto ciò che fate per fermarlo, lo rafforza. Questo è realmente il punto cruciale del problema. Ciò che vi interessa non esiste. È tutto nella vostra immaginazione, che, a sua volta, scaturisce dalla conoscenza che voi avete di tutte queste cose. Così non c'è niente che possiate fare in proposito. State perseguendo una cosa inesistente.
Voi andate avanti sperando che in qualche modo troverete il sistema di raggiungere i vostri obbiettivi. Ed attraverso quel conseguimento sperate poi di risolvere i vostri problemi quotidiani, ma è una idea vecchia, e ciò non vi sarà di aiuto. Voi pensate: "Se avessi l'illuminazione sarei in grado di risolvere i miei problemi". Non potete avere entrambe le cose: l'illuminazione e la soluzione dei vostri problemi. Quando succede la così detta illuminazi one, essa spazza via ogni cosa. Voi volete tutti i beni della terra ed in più anche il paradiso. Non avete speranze.
Non è qualche cosa che potete fare accadere attraverso uno sforzo, e non può succedere attraverso la grazia di nessuno, neppure se voi trovaste un Dio che cammina sulla faccia della terra, e che dica di essere disceso (da qualsivoglia cielo) per la vostra salvezza e per la salvezza del genere umano. Nessuno vi può aiutare. Aiutarvi a raggiungere che cosa? Questa è la domanda, vedete. Se i vostri obbiettivi permangono, quelle persone e le loro promesse, le loro tecniche, eserciteranno molta attrazione su di voi. Le due cose vanno assieme. Non c'è niente che dovete fare. Ed in ogni caso voi state già facendo un mucchio di cose. Potete rimanere senza fare nulla? No! Non potete.
Sfortunatamente voi state sempre facendo qualche cosa, e quel "fare" deve finire. Per porre fine al vostro "fare" voi fate qualcosa d'altro. Questa è realmente il cuore del problema. Questa è la situazione nella quale vi trovate. È tutto ciò che posso dire. Sottolineare l'assurdità di quello che state facendo. Come dicevo ieri ciò che vi ha condotto qui, vi porterà sicuramente da qualche altra parte. Qui non c'è niente da prendere e voi non otterrete nulla. Non che io voglia tenere le cose per me, voi potete prendere tutto ciò che volete. Ma io non ho niente da darvi. Non sono diverso da ciò che anche voi siete. Voi pensate che io sia differente. Ma quel pensiero non entrerà mai nella mia testa. Mai!
Se mi pongono delle domande la mia reazione è di chiedermi: "Perché mi pongono queste domande? Come posso fare in modo che capiscano? "
Ho ancora qualche traccia di illusione: "Magari posso provare", ma anche quel tentativo è insignificante per me. Non c'è niente da ottenere; niente da dare e niente da ottenere. Questa è la situazione. In ambito materiale certo, noi abbiamo un mucchio di cose. C'è sempre qualcuno che può aiutarvi con le sue conoscenze, con i suoi soldi, con così tante cose. Ma qui in questo campo non c'è niente, niente da dare, e niente da prendere.
Più a lungo volete qualche cosa e più potete essere certi che non avrete nessuna possibilità di ottenerla. Vedete, il fatto stesso di volere, implica che il vostro pensiero entri in azione per raggiungere gli obbiettivi che vi siete preposti. Non vi serve raggiungerli! Quello che vi serve è che il movimento del pensiero finisca. Ma voi potete solo usare questo movimento per raggiungere i vostri obbiettivi. Come farete ad ottenere questa cosa impossibile? Volere e pensare vanno sempre insieme. Non vi sto suggerendo di sopprimere i vostri desideri, o liberarvi da essi, o controllarli. Assolutamente no. Quello è il gioco delle religioni. Se volete qualche cosa, la sola cosa che potete fare, sarà mettere in movimento il pensiero per raggiungere la vostra meta. In campo materiale va bene, anche se non è così facile. Il mondo oggi è così competitivo. Non ci è lasciato molto da condividere. Non c'è abbastanza intorno a noi.
Ma parlare di condividere qualche cosa in questo ambito per me non ha senso. Non c'è nulla da condividere in questo campo, questa non è un'esperienza. Anche assumendo per un momento che questa sia un'esperienza, sarebbe comunque difficile condividerla con qualcun'altro, a meno che l'altro abbia qualche punto di riferimento nella sue precedenti esperienze.
Quindi tutta la faccenda è una sorta di rituale senza senso -- sedere e discutere di queste cose. D'altro canto non è facile per voi lasciare queste cose. Assolutamente difficile.
IL CORAGGIO DI ESSERE SE STESSI
Dialoghi in Amsterdam tra U.G. e alcuni amici
Titolo originario: "The courage to stand alone" | |
Tratto dai nastri di: Henk Schonewille | |
Trascritto in internet da: Ellen Chrystal | |
Traduzione di: Piazza Pierluigi | |
Supervisione: J.S.R.L.Narayana Moorty |
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