venerdì 6 settembre 2013
Credo che buona parte delle cose che di solito pensiamo vengano da noi,
non ci appartengano.
O meglio, che siano nostre solo in un senso molto più ampio della nostra
individualità.
A cosa serve in realtà il nostro cervello?
E' lì che si produce la nostra mente?
Tutto quello che chiamiamo mente è davvero prodotto dal nostro cervello?
I dejavù, le intuizioni, i sogni, le ispirazioni improvvise, i colpi di genio?
Viene tutto da lì?
Io credo che ognuno di noi,
attinga ad una sorta di substrato.
Una falda acquifera di coscienza.
Una coscienza che trascende ogni individualità.
Come pozzi artesiani, chi più chi meno,
chi più a fondo chi meno,
attingiamo tutti da lì.
Chi di noi dimentica l'individuo,
chi supera l'illusione di essere separato dal resto del reale,
chi ritorna in sé stesso,
sono quelli che attingono meglio, più in abbondanza e più a fondo.
Fino ad essere in totale comunione con questa corrente ininterrotta di coscienza.
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