venerdì 11 luglio 2014

Compassione


Domanda: Quale sentimento dovremmo coltivare nella meditazione?

Risposta: Nella Meditazione in se stessa non ci dovrebbero essere sentimenti.
I sentimenti sono pensieri.
I pensieri sono da scacciare.
La Meditazione disciplina la mente: il pensiero che si forma a prescindere dalla tua volontà e ti tormenta per ore  impedendoti di dormire, quel pensiero finirà per sparire.
La Mente focalizzata forma i pensieri che vuoi.
Non c'é più identificazione con il pensiero.
C'é volontà.

D. Quindi l'illuminato non prova sentimenti?

R. Si dice che il Buddha fosse pieno di amore e compassione.

D. Non sono sentimenti?

R. Sono qualcosa di più: sono attitudini.
L'amore-sentimento è un pensiero che compare senza che tu lo voglia.
Ti scuote l'anima.
Come compare scompare anche lasciandoti frustrato e triste.
Porta sofferenza.
L'amore-attitudine è un pensiero che percepisci nella mente focalizzata.
Non chiede identificazione in nessun oggetto.
Trova ragione solo in se stesso.
Così la compassione.

Nella Meditazione sperimenti l'Universalità.
L'essere Uno del Tutto.
Il tuo essere Tutto e non appartenervi e di conseguenza il tuo essere Uno.
Nell'Unità si trova l'amore.
L'Unità, in quanto tale, è Amore e non può essere diversa da lui.
L'Amore per se stessi diviene amore per il Tutto e viceversa, perché Tutto è Uno.
L'Amore per se stessi diventa partecipazione, diventa condivisione e quindi compassione.
La compassione non è identificarsi con il dolore ma percepirlo a causa della sostanziale identità di tutto con tutto.
La compassione nasce dalla comprensione di questa identità fondamentale del Tutto con l'Uno, dalla comprensione non intellettuale dell'Universalità di fondo del reale.
Un'Universalità che si esplicita come amore.

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