lunedì 29 settembre 2014

Riconosci di avere paura




D: Perché continui a chiedermi di cosa ho paura?
R: Perché tu realizzi di averne.
D: Perché devo averne per forza? Io non ne ho.
R: La tua paura si manifesta nella tua risposta. Non accetti l'idea di avere paura, forse è proprio quella la tua paura.
D: Sono giochi di parole.
R: Questo puoi saperlo solo tu. Cerca dentro te stesso e chiediti di cosa hai paura. Chiediti perché ti infastidisce questa storia della paura. Chiediti perché non vuoi ammettere di averne.
D: Io non ho nessuna paura, che paura dovrei avere?
R: Te l'ho detto: anche solo la paura della paura stessa.
D: Perché ti concentri proprio sulla paura?
R: Perché la paura è la chiave di tutto. La paura di proibisce di essere felice. Ti impedisce di essere te stesso. Ti impedisce di lasciarti andare. Tutta la tua vita e la vostra società sono basate sulla paura.
D: Non ti seguo.
R: Pensaci bene: la paura di morire e quella di vivere. Quella di vivere meno bene di oggi. Quella delle malattie e del dolore. Quella di perdere tutto. Di perdere la reputazione o la posizione. Di perdere il lavoro. Di essere amare, di essere amati o di essere traditi. Del futuro, del domani ma anche dell'oggi. Paura degli altri e di se sstessi.
D: Ma sono ansie normali, chiunque le ha.
R: Certo e infatti la paura domina il mondo. Le religioni nascono per paura dell'ignoto, così come gli stati per la paura degli altri. Per questo sono nate le dittature, le schiavitù e le inquisizioni. per la paura hai accettato che ti dicessero cosa fare e non fare e soprattutto come farlo: cosa mangiare, come vestirti e come parlare.
D: Da dove viene  questa paura?
R: La paura nasce dal desiderio, dalla volontà che le cose vadano in modo diverso da quello che vogliamo noi. E' impossibile che questo succeda e questo ci mette ansia, paura, terrore, addirittura.
D: Ma non possiamo fermare il desiderio, desiderare è umano.
R: Desiderare che le cose siano diverse da quello che sono è un errore. La vita procede come procede: tutto è esattamente quello che deve essere. E' tutto giusto, non dipende dalla tua volontà: le cose stanno così. Perché vuoi qualcosa che non è naturale?
D: Ma allora così il mondo andrebbe alla deriva, che discorsi sono questi. E le malattie, la fame, le guerre le ingiustizie?
R:  La morte è naturale, non è un aberrazione. Le guerre e le ingiustizie sono opera della volontà di cambiare le cose, a questo porta il desiderio. Le malattie, molte di loro, sono la risposta alla tua paura, alla tua volontà di autopunirti, di trovare un capro espiatorio, un colpevole per quello che tu ritieni ingiusto. Chi decide cosa è giusto e cosa non lo è? Sei tu? E come, discernendo ciò che ti fa piacere da ciò che ti disturba? Che razza di etica è questa? Non ti rendi conto che anche questo non genera altro che sofferenza?
D: Come se ne esce?
R: Riconosci di avere paura.
D: Ok. E poi?
R: Renditi conto quanto la paura di condizioni e poi chiediti di cosa hai paura. Affrontala. Mettitici davanti alla paura e vedi cosa succede.
D: Cosa succede?
R: Succede che smetterai di avere paura perché non ce ne è bisogno e soprattutto perché la paura ti si mostrerà vuota: l'unico volto che vedrai sarà il tuo. Eri tu a farti paura, a spaventarti a morte per vendicarti delle tua volontà disattese. Smetti di desiderare. Smetti di seguire il tuo Ego. Fermati, calmati e, semplicemente, vivi. Respira, lascia che il tuo cuore batta con il suo ritmo e che le cose accadano. Smetti di attribuire un segno a cose che non ne hanno. Smetti che i tuoi presunti bisogni siano la misura della realtà, non lo sono.

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