giovedì 26 febbraio 2015
Il famoso esperimento mentale di Schrödinger
« Si possono anche costruire casi del tutto burleschi. Si rinchiuda un gatto in una scatola d’acciaio insieme alla seguente macchina infernale (che occorre proteggere dalla possibilità d’essere afferrata direttamente dal gatto): in un contatore Geiger si trova una minuscola porzione di sostanza radioattiva, così poca che nel corso di un’ora forse uno dei suoi atomi si disintegrerà, ma anche, in modo parimenti probabile, nessuno; se l'evento si verifica il contatore lo segnala e aziona un relais di un martelletto che rompe una fiala con del cianuro. Dopo avere lasciato indisturbato questo intero sistema per un’ora, si direbbe che il gatto è ancora vivo se nel frattempo nessun atomo si fosse disintegrato, mentre la prima disintegrazione atomica lo avrebbe avvelenato. La funzione dell’intero sistema porta ad affermare che in essa il gatto vivo e il gatto morto non sono degli stati puri, ma miscelati con uguale peso. »
Rimane un fatto: se non apriamo la scatola d'acciaio non sapremo mai che fine ha fatto il gatto. Il gatto è insieme vivo e morto fino al momento che noi apriamo la scatola, perciò possiamo dire che la sua sopravvivenza o meno all'esperimento dipende da noi, dalla presenza di un osservatore, di qualcuno che compie un'osservazione. Siamo noi a decretare, tramite la nostra attività di osservazione, il nostro essere osservatori, lo stato del gatto. Fino ad allora il gatto è vivo-e-morto.
Quindi la realtà, ovverola definizione in modo univoco di questa come uno stato ben preciso nell'insieme di quelli possibili dipende solo dall'osservatore. Per dirlo in modo più semplice: la realtà dipende dall'osservatore.
La realtà si definisce grazie all'osservatore.
Non è tutto.
L'osservatore dipende anch'esso dalla realtà osservata.
Non c'é realtà senza osservatore.
Non c'é neppure osservatore senza realtà osservata.
Entrambi dipendono dall'osservazione.
Senza l'atto dell'osservazione abbiamo una realtà indistinta che prevede tutte le possibilità.
Un atto senza attori perché entrambi dipendono l'uno dall'altro.
L'osservazione definisce la realtà come osservato e osservatore.
Si definisce in questo modo la realtà di osservato e osservatore.
Non che prima non ci sia nulla, solo l'indistinzione, perché la realtà ultima è indistinta.
<< L'operazione di osservazione, tuttavia, modifica irrimediabilmente il sistema poiché una volta osservata in una posizione la particella assume definitivamente quella posizione (cioè ha probabilità 1 di trovarsi lì) e quindi non si trova più in una "sovrapposizione di stati" >>.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per il tuo commento, é prezioso per me.