mercoledì 30 gennaio 2013

La meditazione ebraica

 
 
La meditazione è una componente comune a tutte le pratiche religiose, incluse quelle delle tre religioni monoteiste. In esse è strettamente connessa alla preghiera piuttosto che al controllo del sé, come avviene invece nelle discipline orientali. Essenzialmente la meditazione è rivolta a Dio e l’estasi religiosa è il risultato finale della totale immersione nell’essere divino.  
 
Ebraismo  
La seconda metà del XX secolo ha visto accrescersi e approfondirsi l’interesse per la mistica orientale. La corrente mistica dell’ebraismo, che fonde dottrine della cabala medievale e dello chassidismo del XVIII secolo, ha trovato nuovo vigore e sapiente espressione nell’opera del filosofo Martin Buber (1878-1965). Tra i mistici moderni, impegnati nell’ardua impresa di coniugare esperienza del divino e realtà storica, spiccano le figure di Pierre Teilhard de Chardin (1881- 1955) e di Simone Weil (1909-1943). La cabala è la sapienza mistica e spirituale contenuta nella Bibbia ebraica. In passato la cabala era nota solo a pochi iniziati meritevoli, adesso è accessibile a un numero sempre maggiore di persone. Una particolare importanza è attribuita alla meditazione e all’espressione artistica, soprattutto alla musica e al canto sacro. La cabala, per concludere, accoglie l’influsso della filosofia e dell’esoterismo cristiani in due concetti chiave, e cioè nella convinzione che il piano divino sotteso all’architettura dell’universo sia intelligibile all’uomo e che l’essere divino sia comprensibile, almeno in parte, attraverso la meditazione. 
 
La Cabala o Qabbalah 
In ebraico il termine qabbalah significa tradizione, ricezione Indica ‘insieme delle dottrine esoteriche e mistiche dell’ebraismo diffuse soprattutto dal X secolo in Spagna e Provenza e descritte nello Zohar, il “Libro dello Splendore”, redatto attorno al 1280-86. La cabala spagnola medievale è un sistema teosofico che si serve di un linguaggio fortemente simbolico per spiegare la natura di Dio e le sue occulte connessioni con il creato. Essa comprende due aspetti fondamentali: uno teorico-dottrinale, che prevede l’interpretazione allegorica delle Sacre Scritture, e uno pratico-magico, che consiste in una sorta di autoipnosi contemplativa fondata sul supposto potere sacro della lingua ebraica e su quello degli angeli, invocati insieme ai dieci nomi designanti i poteri di Dio, e sefirot. Una branca particolare della cabala spagnola del XI secolo era il cosiddetto “Sentiero dei nomi”: Abraham Abu’l’Afiya, il suo ideatore, elaborò una complicata tecnica di meditazione basata sulle infinite combinazioni delle lettere dell’alfabeto ebraico. Al di là di ogni  contemplazione umana esiste Dio quale e in se, l’immutabile En Sof (Infinito).  
 

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