martedì 29 gennaio 2013

"Meditazione Cristiana

Come meditare. Mettiti seduto. Immobile, la schiena dritta. Chiudi delicatamente le palpebre. Sii, rilassato ma vigile.

Inizia a ripetere silenziosamente un’unica parola: noi suggeriamo il mantra "maranàtha".

(Il mantra ‘maranatha’, che era la preghiera raccomandata da John Main alle persone che intraprendevano la meditazione, è la più antica preghiera cristiana (significa ‘Vieni Signore’) in aramaico, la lingua di Gesù, utilizzata da S.Paolo alla fine della prima Lettera ai Corinzi (16:22) e ritrovata nelle prime liturgie cristiane.)

Recitalo scandendo le quattro sillabe di pari lunghezza. Ascoltale mentre le pronunci, gentilmente ma continuamente. Non devi pensare o immaginare nulla di spirituale o altro. I pensieri e le immagini si proporranno ma tu limitati a lasciarli passare. Mantieni la tua attenzione al mantra con fedeltà, umiltà e semplicità, dall’inizio alla fine della tua meditazione.

Ascoltati mentre lo ripeti sommessamente, senza posa. Non pensare o immaginare alcunché di spirituale od altro: se si dovessero presentare alla mente pensieri o immagini, considerale distrazioni dalla meditazione. In tal caso, torna a ripetere semplicemente la parola prescelta. Medita ogni mattino ed ogni sera, per un tempo variabile dai venti ai trenta minuti.

La Meditazione profonda cristiana

La tradizione cristiana ha fatto nascere ed elaborare un tipo di meditazione che ancora oggi è praticata in alcune parti del mondo cristiano come in certi monasteri nel monte Athos o in Romania. Sono stati elaborati squisiti metodi di preghiera che non hanno nulla a cui invidiare ai metodi orientali. Gli scritti più preziosi sono stati raccolti nella famosa Filocalia (Amore della Bellezza), un'antologia, miniera preziosa per chi voglia approfondire il tema. Anche nella nostra civiltà occidentale vi è una buona scuola di mistica, ma purtroppo mancano i corsi elementari e ne possiamo comprendere il perché.

Tutti sentiamo quell'impulso, quel bisogno di innamorarci, che riempia il nostro cuore e la meditazione profonda occidentale può essere l'incontro con il grande oggetto d'Amore. Le forze superiori che spesso etichettiamo semplicemente con Dio e sulle quali proiettiamo le nostre fantasie infantili, per l'incapacità d'incontrare e rispettare il "mistero", sono appunto l'oggetto evocato nella meditazione. Dobbiamo raccoglierci e fare attenzione e silenzio e lasciar sviluppare le nostre potenzialità senza lasciarle atrofizzare. Ciò avviene nei mistici, dove, per esempio, un abitante della foresta può essere in grado di attivare questa sensibilità in modo maggiore di una qualsiasi persona colta. Ma c'è di più: per sviluppare la meditazione profonda e raggiungere i più alti gradi, bisogna imparare a sviluppare l'immaginazione, la memoria e l'intuizione ... quella formidabile forza che è la capacità di concentrazione che sta alla base dell'impresa.

La meditazione profonda s'incontra con l'Infinito, ed i benefici fisici e psichici dovrebbero venire in sovrappiù, o meglio non essere contemplati, ricercati, richiesti. La meditazione profonda cristiana è l'incontro con il Tutto ed è l'amore del tutto in Noi che si manifesta come stato di Grazia, capace di attivare in ognuno un percorso di crescita spirituale fino a farci arrivare alla perfezione che sarà il compimento della nostra vita di persona libera. Questa grazia si può anche toccare, la possiamo prendere per mano: la nostra anima.

La nostra tradizione occidentale non ha mai insistito sull'utilità delle tecniche necessarie al fine di attivare una buona "preghiera" ... o meditazione. La preghiera-meditazione per avere il giusto effetto, deve sorgere spontanea, naturale, quasi come sfogo del nostro Amore verso l'Infinito Mistero, senza tante regole e metodi. Facendo così, si domina la mente con i suoi interminabili flussi di ricordi, immagini e preoccupazioni. Invece, (secondo altre tradizioni) concentrandosi su Dio, ci si perde in un mare di distrazioni, mancando il punto di apertura del canale ricettivo.

Oltre la preghiera spontanea, i maestri di mistica occidentale (fra cui San Giovanni della croce) insistono sulla necessità che chi prega faccia vuoto dentro di se, portando la quiete dei sensi, l'immaginazione ed anche il particolare pensiero. Le particolari tecniche che servono a far silenzio e concentrarne l'attenzione e la devozione sono le premesse indispensabili per venire a contatto con la Grazia, che mai potrà abbandonarci quando noi cerchiamo effettivamente senza imbrogli il Signore Nostro all'interno della Preghiera.

Il nostro sincero sforzo è far nascere il vuoto ed il Silenzio interiore, dopo di che, con la libera preghiera, Dio farà sicuramente la sua comparsa, la sua parte. La meditazione profonda cristiana non accantona quindi nessuna pratica, in sostanza non butta via niente ... Il culmine della meditazione profonda è l'estasi, inaccessibile alla sola volontà, perché è dono di Grazia. Nessuna spiegazione può esprimere interamente questa condizione, neppure il termine Samadhi, perché trascende l'esperienza umana quotidiana. E' il vento e Fuoco dello Spirito trasformatore. "

cfr. http://www.meditare.it/forum/archivio/meditazione-cristiana.htm

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