mercoledì 9 gennaio 2013

"Questa notte è cominciata come quella scena di La storia infinita.
Questo giorno inizia come quello di tanti anni fa quando mi fermai a guardare un gatto morto lungo la strada.
In quel momento pensai a tutto fuorché alla morte e in realtà questa lettera che ora ti scrivo ha iniziato a germogliare proprio allora.
Sull'asfalto freddo di una strada gelata.
Non fu pietà, casomai tenerezza; un sentimento di profonda tenerezza che mi strinse a forza le viscere fino a farmi quasi lacrimare.
Pensai a te e pensai a me e pensai anche a quel corpicino schiacciato ai miei piedi.
E poi pensai a mio padre ed a mio figlio; pensai ai miei fratelli, a mia madre, a mia nonna e a tutti i miei altri parenti morti; poi pensai  a tutti i vivi che avevo intorno, a quelli che conoscevo e a quelli che non conoscevo, che non avrei mai conosciuto e che non avrei mai voluto conoscere.
Pensai che ci muoviamo in un ampio vuoto.
E che siamo così fragili.
Così fragili che dovremmo avere più rispetto per noi stessi.
Pensai che tutto è uno.
tutto è uno
Che noi siamo quel tutto e quell'uno.
NOI siamo TUTTO
NOI siamo UNO"
Buone Notizie, pp. 198-199.

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