martedì 30 aprile 2013

Ciò che rimane è il coraggio


U.G.: La rabbia riapparirà ancora. Così cosa fate? Voi non state trattando con la rabbia. Finchè cercherete il sistema per non ledere la persona che vi sta assalendo con un coltello non tratterete mai con la rabbia.
Voi dovete difendervi, questo è fondamentale. Non sto dicendo che la vostra rabbia vi renda impossibile gestire una situazione come questa. Non dite che è non violenza o che non dovreste ferire gli altri. Lui vi stà attaccando. Anche nella bibbia c'è scritto: occhio per occhio e dente per dente. Ma voi non lo mettete in pratica.
Naturalmente è praticato su larga scala, ma nella vita di ogni giorno, vi dicono, che è qualche cosa di terribile da fare. Non vedo problemi per nulla in una situazione del genere. Dov'è il problema?
Non c'è utilità a discutere queste situazioni ipotetiche per la semplice ragione che una persona alle prese con la rabbia, chi sta bruciando di rabbia non cercherà di discutere il problema della rabbia.
E' stupefacente. Quello è il momento per trattare queste cose, quando realmente bruciate di rabbia, di desiderio, quando siete in preda a tutte quelle cose da cui volete liberarvi. Altrimenti è come una discussione accademica. Qualcuno che parla dell'anatomia della rabbia, dettagliando come la rabbia sorga, o l'anatomia dell'amore. È troppo ridicolo.
Di solito vi sono offerte soluzioni che non funzionano quando c'è una situazione reale. Questo è il motivo per cui non discuto di queste cose. Non ci sono problemi per l'individuo. Quando è pazzo di rabbia -- è il momento giusto per lui di gestire la cosa. Questo ferma il pensiero.
 
D: C'è la possibilità di guardare i problemi?
U.G.: No. Perché siete voi stessi il problema. D: Quindi non ci sono risposte.
 
U.G.: Non c'è modo di separarvi dai problemi. Questo è quanto state provando a fare. Questo è ciò che intendo dicendo che voi state isolando la rabbia e provando a guardarla ed a trattare con essa come se fosse un oggetto fuori da voi. In questo atto di cercare di separarvi da voi stessi potrebbe succedere che si verifichi ciò che temete. Quello è inevitabile. Non avete modo di controllarlo. C'è qualche cosa che potete fare per prevenire che avvenga questa separazione da ciò che siete? È una cosa orribile, accorgervi che siete voi stessi la rabbia e qualsiasi cosa facciate per prevenirla, o per fermarla, o per gestirla, è falso. Quell'azione di prevenzione sarà domani o nella vostra vita futura -- non ora. Quello è ciò che siete.
Non siete persone spirituali, religiose. Voi potete pensare di esserlo perché state cercando di controllare la vostra rabbia, o state provando a liberarvi dalla rabbia, o ancora ritenete di essere diventati molto meno rabbiosi con il passare degli anni. Tutto quello, vi fa pensare di non essere come quegli uomini viziosi che evitate. Ma voi non siete diversi, non siete più spirituali delle persone che condannate. Domani diventerete delle persone meravigliose, sarete liberi dalla rabbia. Cosa volete che faccia nel frattempo? Che vi ammiri? Perché vi siete appiccicati quell'etichetta di uomini spirituali o perché avete indossato quegli abiti stravaganti? Cosa volete da me? Perché volete che vi ammiri? Non c'è nulla lì da ammirare perché siete viziosi esattamente come ogni altro essere in questo mondo. Come potete assumere queste posizioni (yoga), o adottare qualche tipo di attitudine mentale e sentirvi superiori agli animali? Gli animali sono meglio degli esseri umani. Un animale agisce ed uccide solo per lo scopo della sua sopravvivenza. Se uccidete i vostri simili per nutrirvi è un atto morale -- solo in quel caso, perché guardatevi attorno, una forma di vita si nutre delle altre forme. Se voi parlate di vegetarianismo, e poi uccidete migliaia di persone, quello è l'atto più immorale ed imperdonabile che una cultura di esseri umani che si dicono civili possa fare. Vedete l'assurdità delle due cose? Voi condannate queste uccisioni, ed amate gli animali. A che scopo? Cosa dite di quegli esseri umani là? State uccidendo e massacrando semplicemente perché essi sono una  minaccia per voi. Pensate che un giorno possano portarvi via le cose che avete. Così prima che quella gente venga e vi rubi ogni cosa, voi pensate di essere nel diritto di massacrarli nel nome dei vostri credo, o nel nome di dio sa cosa. Questo è ciò che hanno fatto le  religioni, fin dall'inizio. A che scopo fare rivivere tutte queste religioni? Qual'è lo scopo di questo esercito di guru che vengono in questo paese ad insegnare cose che non funzionano nelle loro vite o nei paesi dai quali provengono? Possono parlare dell'unicità della vita, l'unità della vita tutto il tempo. Ma queste cose non producono nulla nelle loro vite. Che senso ha? Voi condannate queste cose semplici che sono necessarie per la vostra sopravvivenza. Queste sono azioni molto morali. Non voler sopravvivere, rinunciare a nutrirsi, sono atti di perversione. La sofferenza è il fondamento sul quale l'intera religione Cristiana è basata. Non dimenticate questo. Così voi soffrite nella speranza di guadagnarvi un posto in prima fila là in paradiso. Non esiste il paradiso! Voi vivete all'inferno ora, nella speranza di raggiungere il paradiso dopo la vostra morte. A che scopo? Tutte le religioni enfatizzano quello. Sopportate le pene, la tolleranza del dolore è il mezzo. Voi andate all'inferno ora, nella speranza di avere il paradiso alla fine della vostra vita, o alla fine di una serie di vite, se volete credere nella reincarnazione.
Sto solo sottolineando l'assurdità di discutere di queste cose. Gli insegnamenti religiosi non hanno senso quando voi siete incastrati in qualche problema. In quel caso agirete esattamente come chiunque altro. Questa cultura, i vostri valori, religiosi o altro, non hanno mai toccato nulla di vivente qui.
Se l'uomo si libera dal dilemma morale, il quale è la base dell'intero pensiero umano, allora riuscirà a vivere come un vero essere umano. Non un uomo spirituale, non un uomo religioso. L'uomo religioso non serve a questa società. Un uomo gentile è una minaccia alla societ&agrav e;, uno che pratichi la gentilezza. D: ....E' una minaccia?
 
U.G.: È una minaccia per la società, perché tutte le distruzioni sono state prodotte da quei maestri spirituali. Coloro che parlarono d'amore, o di non violenza. Tutte le forze distruttive sono nate dal pensiero di quegli uomini. Noi siamo tutti eredi di quella cultura. Non possiamo fare altro che quello. Se voi rigettate i maestri, siete liberi dal peso e dalla falsità dell'intera cultura. Questo è tutto. Individualmente diventate liberi dalla totalità di tutte le assurdit&agra ve; che ci sono state imposte.
Allontanatevi da queste persone che fanno affari oggi in questo mercato dello spirito, non vi curate di questi. Non serve a nulla nemmeno biasimarli.
Noi siamo qui. Siamo gli eredi di quella cultura violenta. La cultura non è altro che insegnare all'uomo come uccidere ed essere ucciso, nel nome della religione, o per una  ideologia politica, o il patriottismo, o quant'altro volete. Non può essere diverso. Questo è il perché dico che tutto si muove nel senso di una distruzione totale dell'uomo. Queste cose hanno messo in moto forze distruttive che nessun potere può più fermare.
 
D: Nessun potere.
 
U.G.: Nessun potere, nessun Dio può fermare questo, perch&eacu te; queste divinità stesse hanno messo in moto queste forze di distruzione. Lo vedete succedere ora.
Quando l'uomo delle caverne prese un osso dalla mascella di un asino per uccidere il suo vicino, ci furono possibilità di sopravvivenza per gli altri. Gli stessi uomini delle caverne che vivono oggi al Cremlino o alla Casa bianca, od al parlamento là in India -- sono quelli che  metteranno in moto, che libereranno quelle forze di distruzione che cancelleranno completamente ogni forma di vita da questo pianeta. E l'uomo porterà con sè tutte le specie che esistono oggi su questo pianeta.
D: Se tu dici che non possiamo fermarlo.....
 
U.G.: Potete? Potete fermare queste forze? No, non potete. La sola cosa che potete fare è .....
 
D: Io penso che come umanità noi possiamo fermarlo se lo vogliamo.
 
U.G.:  Quando? Non lo vuoi ovviamente. Lo vuoi?
 
D:  Si.
U.G.: Va bene cosa fai in proposito? Dimmi cosa fai? Vedi l'urgenza del problema? Qualche lunatico là può premere i bottoni. Noi siamo qui seduti confortevolmente e parliamo di  queste cose ...... D: Io penso che ci sia una possibilità, di fermarli. U.G.: Qual'è la possibilità? D: Agire. U.G.: Come? Quando agirai? Quando sarà troppo tardi. Quando l'olocausto sarà avvenuto, sarà tardi. Oppure puoi aderire al movimento pacifista,  il che è ridicolo. D: È ridicolo? U.G.: Si, certo. D: È già troppo tardi? U.G.: Non vuoi la polizia per proteggere le tue piccole propriet&agrav e;? La bomba all'idrogeno è un' estensione di quello stesso principio. Non potete dire: la polizia la voglio, ma la bomba no. Essa è un'estensio ne dello stesso principio.
 
D: Siamo dunque senza speranza?
 
U.G.:  Cosa ti fa pensare che è possibile fermarli? Tu puoi fermarli in te. Liberare te stessa da questa struttura sociale che sta lavorando dentro di te; se non lo fai, diventerai anti- sociale, se non lo fai, diventerai anti-questo, anti-quello.
Tu puoi estromettere tutto quanto dal tuo sistema e liberare te stessa dal peso di questa cultura. Lo puoi fare da te stessa e per te stessa. Non ti deve riguardare se questo sarà utile o no per la società.
Se c'è un individuo che cammina libero, voi non avete più quel senso soffocante riguardo a ciò che vi ha fatto questa orribile cultura. Il problema non è l'est o l'ovest, è la stessa cosa ovunque. La natura umana è esattamente la stessa.
A voi interessa solo sapere cosa fare e cosa non fare.
 
D: Noi tutti siamo....
 
U.G.: Come possiamo fermarli? Individualmente non c'è un bel niente che potete fare. Collettivamente potete solo creare un esercito della salvezza come quello che c'è già. Questo è tutto. Allora cosa facciamo? Un' altra chiesa, un' altra  Bibbia, un altro predicatore.
D1:  Cosa pensi riguardo a questa risposta? D2: Cosa penso? Sono d'accordo, ma è molto teorico.  Semplicemente liberarsi dal peso della cultura. Capisco, ma in pratica è molto difficile. Non c'è nulla che posso fare in merito. U.G.:  Non c'è nulla, nessuna cosa ... voi non avete nessuna  libertà d'azione.
 
D:. No.
 
U.G.: Quando questo è capito, quello che c'è là esprime se stesso. L'intelligenza che c'è là può agire in modo molto più efficiente di tutte le soluzioni che l'uomo ha prodotto attraverso il suo pensiero,  il quale è il risultato di milioni e milioni di  anni di evoluzione. L'ideale che abbiamo posto davanti a noi, l'uomo perfetto, è solo un mito. Quest'uomo non esiste per nulla. L'uomo ideale non c'è, è solo una parola ,un' idea.
Tutta la vostra vita voi provate a diventare quell'uomo ideale, e tutto ciò che vi resta è solo miseria, la sofferenza e la speranza,di essere quello. "Un giorno ci riusciremo." Quella è la speranza con la quale morirete.
 
D: Allora una soluzione è di accettare il nostro essere, come siamo.
 
U.G.: Si! come siete, esattamente nel modo che siete. Allora non sarete più in conflitto con la società. La cultura ha posto davanti a voi questa richiesta, che vi spinge a voler cambiare voi stessi in qualcosa di diverso.
Quello è ciò che la cultura ha fatto, mettervi in testa questa idea. Se vuoi fare qualche cosa, loro ti dicono, "Ragazzo guarda qui, osserva ciò che fai." Questo è quanto stanno facendo.
Poi viene la società ed anche lei ti dice: "Guarda ciò che fai." E quello ha prodotto la paura. Allo stesso tempo essa parla di liberarti dalla paura e del coraggio e tutto il resto, -- essere un uomo senza pari, -- il tutto è solo al fine di usarvi per mantenere lo "status quo", la continuità  della società stessa. Questo è perché vi insegnano il coraggio, vi insegnano la mancanza di paura, in modo che possiate contribuire a mantenere la continuit& agrave; della società. Voi siete parte di essa. Questo è il perché ogni volta che volete agire, quello che rimane è la paura e l'impossibili tà di agire. La  società non è là fuori, la cultura non è fuori, e finché non siete liberi da quelle, non potete agire.
 
D: Finche non saremo liberi da essa?
U.G.:  Allora non verrete da me a chiedere "Quale sarà quella azione?" C'è già un' azione anche se non ne siete coscienti.
 
D: Così dici che l'uomo dovrebbe agire solo quando è libero dalla struttura sociale. Tu sei libero?
 
U.G.:  L'uomo non è capace di agire perché sta a pensare tutto il tempo in termini di libertà d'azione. "Come posso essere libero di agire?" Questo è tutto ciò che vi interessa, la libertà. Ma in voi non sta agendo quella libertà. La richiesta per la libertà d'azione, previene l'azione stessa, la quale nella sua natura non è ne sociale, ne anti- sociale.
D: Quindi uno è libero se si accetta così com'è nella situazione? U.G.: Questo è tutto. A quel punto non siete più in conflitto con la società. Non servirete più alla società . D'altro canto, se voi diventate una minaccia per la società, la società vi  liquiderà. Il problema per voi è volere due cose nello stesso tempo. Voi volete cambiare. E quella volontà di cambiamento è una richiesta della società, così che voi diventiate parte di essa e con ciò contribuiate al mantenimento e alla continuità della struttura sociale. La seconda cosa è, che voi temete i cambiamenti. Questo è il conflitto. Quando la richiesta di cambiamento in voi cessa, allora anche l'interesse di cambiare il mondo attorno a voi finisce, ipso facto. Entrambe sono finite. Altrimenti le vostre azioni saranno un pericolo per la società. La società vi eliminerà di sicuro. Essere pronti ad essere liquidati dalla struttura sociale, questo è il coraggio. Non morire nel campo di battaglia, combattere per le vostre bandiere. Cosa simboleggiano le bandiere? Voi sventolate le vostre bandiere qui, gli altri sventolano le loro, vi mettete assieme e parlate di pace. Quanto è assurda l'intera situazione. E andate avanti a parlare di pace.
Voi dovete fedeltà alla vostra bandiera, e gli altri alla loro, e nello stesso tempo parlate di pace nel mondo. Come ci può essere pace al mondo se ognuno difende una bandiera diversa? Chi ha le armi migliori avrà maggiori possibilità. Con le mie bandiere qui, le vostre là -- marciamo per la pace. Oppure create un'altra bandiera con il simbolo del gruppo  pacifista.
 
D: È inutile.
 
U.G.: Non devo ripeterlo. Sei pronta a fare senza la polizia? Individualmente vuoi proteggere te stessa, la tua vita prima di tutto -- non sto dicendo se sia giusto o no --  o le piccole proprietà che hai. Voi avete bisogno della polizia che vi protegga. Tirate una riga e dite "Questa è la mia nazione." E quindi volete proteggere la vostra nazione. E quando non potrete più farlo, dovrete aumentare i vostri mezzi di distruzione, sempre per proteggere voi stessi, mentre direte che lo fate per scopi difensivi. Certo che è per difesa.
Quelle, le bombe, sono solo un' estensione del poliziotto. Non potete parlare contro le bombe fino a che volete la polizia per proteggere le vostre proprietà. Voi potete andare alle marce della pace, sedervi fuori dalle centrali nucleari, cantando ballate pacifiste, e suonando la chitarra, "fare l'amore e non la guerra" -- non ascoltate. Non ascoltate tutti quegli stupidi discorsi. Fare l'amore e fare la guerra, provengono dalla stessa sorgente. Quindi quei canti diventano una volgare presa in giro.
È abbastanza penso. Credo che basti. D: Cos'è questa relazione tra noi stessi ed il mondo in cui viviamo?
 
U.G.: Assolutamente nulla eccetto il fatto che il mondo che voi sperimentate è un mondo creato da voi. Voi vivete in un mondo vostro. Voi avete creato un mondo con le vostre esperienze e volete proiettare questo mondo sul mondo reale. Non avete modo di sperimentare la realtà del mondo.
Voi e io usiamo le stesse parole per descrivere una video camera. Quello che state tenendo in mano è una penna o una matita a secondo dei casi. Noi dobbiamo accettare queste convenzioni come valide perché ci servono. Ci servono per funzionare in modo intelligente in questo mondo.
D: Quindi nessuno può essere un esempio per una altro?
 
U.G.: Una guida va bene per gli animali, non per gli esseri umani. Un essere umano non può seguire nessuno. Fisicamente noi dobbiamo dipendere dagli altri; ma questo è tutto.
 
D: Diresti che non esiste una cosa come il progresso spirituale? oppure diresti che esiste?
U.G.: Quello che suggerisco è che non esiste proprio una cosa come la spiritualità. Se voi sovrapponete alla vita materiale quella che è chiamata vita spirituale create il problema; siccome esiste una crescita nell'ambito materiale, volete applicare la stessa logica a quello che chiamate ambito spirituale.
 
D: Suggerisci che il problema nasce quando inizia la divisione nelle cose?
 
U.G.: Voi dividete la vita in materiale e spirituale. C'è solo la vita materiale, l'altra non ha importanza.
Voler cambiare la vostra vita materiale nel così detto cammino spirituale, che vi è stato suggerito dalle persone religiose, distrugge la vostra possibilità di vivere in armonia accettando la realtà di questo mondo materiale esattamente così com'è. Ciò è responsabile per le vostre pene, per le vostre sofferenze ed il vostro dolore.
Vi è una lotta continua da parte vostra per essere in un certo modo e per cercare di raggiungere qualche cosa che non esiste. Ed è una cosa senza senso. Ma ciò vi dà la sensazione che stiate facendo qualche cosa di importante.
Voi vi state allontanando sempre più da quel falso obbiettivo. Più sforzo ci mettete, più state bene. Come con i problemi che avete. Provare a risolverli, è la sola cosa che vi interessa, e le possibili soluzioni vi interessano più che i problemi. Vi piace di più pensare alle soluzioni che guardare il problema. Cos'è il problema? Io dico che non avete problemi, solo soluzioni. Qual'è il problema? Nessuno mi dice cos'è.
Voi mi state raccontando le vostre soluzioni. Quale dovrei usare per risolvere il mio problema? Cos'è esattamente questo problema? Per i problemi materiali è comprensibile. Se non  avete la salute, dovete fare qualche cosa. Se non avete soldi dovete trovare qualche rimedio. Ciò è comprensibile. Se avete problemi psicologici allora cominciano anche i problemi reali.
Tutti questi psicologi, e queste persone religiose con le loro terapie e le loro soluzioni stanno provando ad aiutarvi, ma in realtà non vi stanno conducendo da nessuna parte. L'individuo rimane allo stesso punto di prima. Cosa vogliono dimostrare a se stessi?
D: Tu ritieni che i problemi tendono a risolversi  da soli ?
 
U.G.: Qual'è il problema? Voi non guardate mai il problema. Non  riuscirete ad osservare il problema finché vi interessano le soluzioni.
 
D: Tu non desideri le soluzioni?
U.G.: Voi siete interessati solo alle soluzioni, non nel risolvere i  problemi.
 
D: Non è la stessa cosa?
U.G.: In quel procedere, troverete che le vostre soluzioni sono realmente senza valore. Quelle soluzioni non risolvono il problema, qualsiasi esso sia, anzi lo tengono in vita. Se c'è qualche cosa di rotto con il vostro registratore o la televisione, ci può essere rimedio. C'è sempre un tecnico che vi può aiutare. Ma questo è un percorso senza fine va avanti all'infinito, tutta la vostra vita. Voi non mettete mai in discussione le soluzioni. Se lo faceste, dovreste anche mettere in dubbio coloro che vi hanno dato queste soluzioni. Ma il vostro sentimentalismo vi impedisce di rigettare non solo le soluzione ma anche quelli che le soluzione ve l'hanno fornite. Mettere in dubbio ciò, richiede un tremendo coraggio da parte vostra. Voi potete avere il coraggio di scalare una montagna, attraversare a nuoto un lago, andare con una zattera dall'altra parte del pacifico o dell'atlantico. Sono cose che, con un pizzico di follia, chiunque può fare, ma il coraggio di essere voi stessi, di stare ben saldi sui vostri piedi, è qualche cosa che non vi può essere dato da nessuno. Ne potete liberarvi da quel peso provando a sviluppare tale coraggio. Se vi liberate dal peso dell'intero passato del genere umano, allora ciò che rimane è coraggio.

IL CORAGGIO DI ESSERE SE STESSI Dialoghi in Amsterdam tra U.G. e alcuni amici
Titolo originario: "The courage to stand alone"
Tratto dai nastri di: Henk Schonewille
Trascritto in internet da: Ellen Chrystal
Traduzione di: Piazza Pierluigi
Supervisione: J.S.R.L.Narayana Moorty

1 commento:

  1. Eccezionale ! fantastico !io ho cercato piu volte di annullare me stessa ,quella che veramente èro ,poi ho capito che non potevo cambiare la mia natura ! tutti i sentimenti che sono in me ho dovuto esprimerli per non scoppiare veramente ,senza ritorno !

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