venerdì 20 dicembre 2013


Il solstizio in astronomia è definito come il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, il punto di declinazione massima o minima.Illuminazione solare durante il solstizio d'estate borealeIl fenomeno è dovuto alla inclinazione dell'asse di rotazione terrestre rispetto all'eclittica; il valore di declinazione raggiunta coincide con l'angolo di inclinazione terrestre e varia con un periodo di 41 000 anni tra 22,1° e 24,5°. Attualmente è di 23°27′ e l'angolo è in diminuzione.
Il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva nel mese di giugno in occasione del solstizio di estate boreale, mentre raggiunge il massimo valore di declinazione negativa in dicembre, in occasione del solstizio di inverno boreale, corrispondente all'estate nell'emisfero australe.
Il solstizio d'inverno ha rappresentato nei secoli occasione di festività di vario genere: il Sol Invictus per i pagani, i Saturnalia nell'antica Roma (dal 17 al 23), o il Natale per il Cristianesimo, Yule nel Neopaganesimo.

Ma, al di là di ogni tradizione più o meno religiosa e più o meno magica, che cosa può valere oggi questo giorno?

E' oggettivamente un momento importante nella vita biologica del nostro pianeta e quindi nella vita di tutti quelli che ci vivono sopra: è il momento in cui si tocca la minore o maggiore esposizione alla luce del sole. Nell'emisfero boreale è il segnale che le notti lunghe sono terminate, che i giorni si allungano, che presto il terreno tornerà fertile, che gli animali riprenderanno ad accoppiarsi. Tutto questo comincerà a breve, nel giro di qualche giorno, intorno al 25 dicembre: la nascita del sole nuovo.
Non c'é bisogno di andare a cercare simboli e significati segreti: il nostro pianeta segue dei cicli naturali, dovuti alle sue caratteristiche, alla sua posizione ed all'interazione con gli altri  corpi celesti e le forme di vita che sono nate qua sopra ne sono naturalmente influenzati.
L'uomo è però nella sua essenza un essere simbolico, cioé per sua natura riconduce tutta la realtà a segni, simboli e schemi mentali semplificati. Per questo motivo il solstizio d'estate era visto come la fine dell'anno, il momentaneo trionfo della morte, in attesa della rinascita tre/quattro giorni dopo. In tempi antichi il giorno del solstizio si osservava l'inseminazione della terra da parte del sole morente, tramite un raggio di sole che penetrava nelle sue profondità simbolizzate in un tempio, un cumulo o quant'altro. L'ultimo atto del sole era la procreazione di se stesso che sarebbe nato nuovamente, o risorto, dopo qualche giorno riprendendo il suo viaggio nel cielo .
Alla base di ogni mito o celebrazione religiosa del solstizio c'é questa realtà:
l'anno solare reale è giunto alla fine.
Una fine relativa perché è solo parte di un ciclo ripetuto e perdurante.
In questo orologio naturale, che dondola tra il punto più basso e quello più alto dei cieli, contempliamo il muoversi della nostra vita tra un simbolico ionizio ed una simbolica fine nell'infinito procedere del tutto.

PACE

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