lunedì 24 febbraio 2014

La pace






Io non sono cattolico.
Non sono nemmeno protestante o ortodosso.
Non sono testimone di Geova.
Proprio non sono Cristiano.

Non sono neppure Ebreo.
E nemmeno Musulmano.

Non mi conseidero neppure Indù, Parsi, Zoroastriano, Jaina piuttosto che Buddhista, o giù di lì.

Non appartengo a nessuna tradizione religiosa ufficiale.
Nessuna chiesa organizzata mi può contare tra i suoi fedeli.

Eppure sono convinto, so', che tra di noi, alcune persone sono chiamate ad occupare un posto speciale.
Si tratta  delle guide, dei maestri,dei padri spirituali dell’umanità: santi, capi religiosi, guru, swami e così via.
Sono persone che tracciano la strada.
Ce ne sono ancora molti, che vivono tra di noi e ci offrono l'esempio delle loro vite illuminate.
Però, secondo me, tali persone servono principalmente nel momento del bisogno, proprio quando il gregge brancola nel buio e cerca risposte, risposte che si traducano più in fatti che in parole.
Per questo motivo chi guida, o dovrebbe guidare, il cammino dell’umanità,ha a disposizione mezzi che non sono concessi a tutti:  il carisma,  la posizione e l’autorità riconosciuta da tutti. 
Sono su di un podio ed il mondo intero vi ascolt e vi guarda, può ignorarvi o contestarvi, ma non può negare di sentirvi o vedervi.

Ecco, io penso che queste persone hanno il dovere di intervenire con la loro opera.
ORA.
Proprio ora e proprio lì, dove ancora i fratelli uccidono i fratelli. 

Devono andare e FERMARE la violenza.

Basterebbe aver successo una volta.
Può essere un punto di svolta epocale.

Fermare un conflitto con la forza della  sola parola può dimostrare al mondo che si può fare.
Che un altro modo è possibile.

Potrebbe divenire un precedente.
Potrebbe portare davvero la pace su questa terra.




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