lunedì 14 aprile 2014


Le Upaniṣad (sanscrito, sostantivo femminile, devanāgarī: उपनिषद्) sono un insieme di testi religiosi e filosofici indiani composti in lingua sanscrita a partire dal IX-VIII secolo a.C. fino al IV secolo a.C. (le quattordici Upaniṣad vediche) anche se progressivamente ne furono aggiunti di minori fino al XVI secolo raggiungendo un numero complessivo di circa trecento opere aventi questo nome.

Le Upaniṣad fungono da commentari o estensioni rispettivamente di ognuno dei quattro Veda (Ṛgveda, Sāmaveda, Yajurveda e Atharvaveda) e unitamente ai Veda, ai Brāhmaṇa e agli Āraṇyaka rappresentano, secondo la tradizione induista, la cosiddetta Śruti ovvero la sapienza per come è stata rivelata dall'Assoluto ai loro mistici cantori indicati come ṛṣi i quali si sarebbero limitati alla sua trasmissione orale. 


Le dottrine esposte nelle Upaniṣad non rappresentano un pensiero filosofico o religioso organizzato quanto piuttosto un approfondimento delle concezioni vediche.
Così, se nel Ṛgveda viene suggerita una unità sottostante alle divinità (Deva), per la Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad occorre comprendere che non vi è differenza non solo tra gli Dei ma anche tra gli Dei, gli uomini e il Tutto.

Nella Chāndogya Upaniṣad con tale principio assoluto viene identificato anche ogni principio individuale, l' ātman.

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1 commento:

  1. sempre interessanti , i tuoi post mio caro..
    Da leggere con calma, riflessione e piena libertà mentale..
    Una situazione a me un po' proibitiva in questo momento..purtroppo!
    Un abbraccio!

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