mercoledì 20 febbraio 2013

Come meditare - seconda parte


Cosa significa.
Le parti precedenti non sono poi così essenziali.
Il problema viene adesso.
Cosa fare  quando si medita? Cosa 'é' meditare? Cosa non lo é?
La prima cosa da dire è che la stessa parola 'meditazione' ci può portare assai fuoristrada. In italiano proviene dal verbo meditare che significa 'considerare a lungo', 'preparare nella propria mente', 'macchinare', 'progettare', 'riflettere', 'concentrarsi su qualcosa' o semplicemente 'pensare'.
La parola 'dhyana', che vuole in qualche modo tradurre, indica qualcosa di diverso dal pensare o dal riflettere su qualcosa e questo per due motivi: primo, l'azione del 'dhyana' è intransitiva, non ha un oggetto; secondo, nella meditazione si cerca il più possibile di azzerare l'attività della mente.
Ecco, la meditazione non è un riflettere su qualcosa ma, caso mai, un riflettere fine a sé stesso. Al più può essere una riflessione sulla mente riflettente, una meta-attività.

Perché meditare, quindi?
La meditazione non è una pratica ginnica, pur facendo bene, a lungo andare, alle articolazioni.
Nemmeno una terapia, pur portando innumerevoli benefici al nostro corpo, inteso come organi e sistemi: rallenta i battiti del cuore, abbassa la pressione sanguigna, abbassa il livello di colesterolo nel sangue, guarisce da svariati disturbi psicologici, e così via.
Nemmeno una tecnica di rilassamento, pur abbassando il livello di ansia e portando ristoro al vostro sistema nervoso.
Che non è una pratica religiosa, l'ho già detto più di una volta: tutti possono meditare, tutti i fondatori di religione hanno meditato.
Ovviamente non è una forma di preghiera.
Allora perché perderci almeno dieci minuti al giorno?
La meditazione non è un mezzo ma è un fine. Meditare per meditare.
La meditazione è tornare allo stato neutro, alla nostra forma pura. Potete chiamarlo volto originario, natura primaria, assoluto, principio oppure Dio.
San Francesco diceva di stare zitti ed imparare dalle pietre.
Questo è meditare.
Meditare serve a togliere tutte le sovrastrutture che abbiamo e riscoprire la nostra pelle.
Di più: è decisamente consigliabile non accostarsi alla meditazione con l'obiettivo di raggiungere un obiettivo. No, non funziona così. Dicono che la meditazione debba portare al nirvana, alla satori, all'illuminazione, ma quando meditate, sparisce il satori, si dissolve l'illuminazione, scompare il nirvana e rimanete solo voi stessi, seduti, in silenzio.


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