venerdì 8 marzo 2013

Gesù il Nazireo






AVVERTENZA
L'articolo che segue è frutto delle opinioni personali dell'autore e non intende avere nessuna pretesa di autenticità assoluta. Per questo motivo non deve assolutamente essere interpretato come un'offesa alle convinzioni religiose del lettore. Se si ritiene che la lettura di certi tipi di congetture sulla fede o su di una particolare religione possano offenderVi, siete pregati di non leggere le riche che seguono.




Prima parte

All'inizio dell'era moderna tutti, almeno a
Gerusalemme, aspettavano la fine del mondo e, da
quel momento, ovunque hanno iniziato ad aspettare.
Erano quelli gli ultimi giorni, ed era un problema
squisitamente ebraico. Non solo, era una questione del
tutto politica. La religione c'entrava nella misura in
cui era sempre confusa con la prima in tutte le culture
del mondo antico e soprattutto in quella israelitica
dove lo stato era espressione diretta della volontà del
suo dio. In fin dei conti una teocrazia ancora più
integrale di quelle da cui era nata.
Il primo vero integralismo religioso.
E'infatti da qui che sono nati termini come terrorista e
sicario e fanatico religioso (zelota). Ovviamente creati
dai suoi nemici, da quel potere che voleva combattere
e distruggere: gli invasori romani che non riuscivano a
comprendere una sottomissione così cieca ad un dio
ed in particolare ad un dio che non si poteva neppure
rappresentare.
Loro non lo capivano ma, in un certo senso, ne erano
incuriositi se non proprio affascinati. Con quell'alone
di mistero ci andavano veramente a nozze ma non
riuscivano a capire il rifiuto della dominazione
politica: avrebbero garantito il rispetto della legge e
magari avrebbero accolto anche quel dio tra i vecchi
Iuppiter e Vesta come era stato per tutti gli altri.
Avrebbero perfino garantito di governare in suo nome
ma quel rifiuto non potevano accettarlo.
E quindi agirono da romani.
Ed è il minimo che si può dire.
Ma anche la cosa più esatta.
Per cominciare presero possesso del tempio fino al
santo dei santi, poi fecero fuori l'intero corpo
sacerdotale e lo sostituirono con collaborazionisti,
facendo sì che un'intera casta si autoesiliasse nel
deserto. Forse a Qumram ma forse addirittura più in
là. Forse addirittura in quell'Egitto che era la vera
fonte da cui erano scaturiti come popolo.
E da qui, da questo punto nel deserto, da questo punto
della storia, da questa situazione essenzialmente
politica e solo marginalmente religiosa nel senso
moderno, e quindi etica e morale, da un gruppo di
fuoriusciti politici conservatori e reazionari nasce
quell'uomo che serviva ai vecchi antenati defunti per
sopravvivere, anzi per continuare ad esistere.
Quell'uomo è Gesù, l'hai capito.
Gesù il Nazareno, o meglio il Nazireo.
Figlio di Davide, e quindi di Giuda, per via del padre
Giuseppe e di Levi, Aronne, per via della mamma
Maria.
L'uomo a cui devi più di tutti.
Nel bene e nel male.
Su di lui sono state dette così tante cose che ormai la
confusione è enorme ma di sicuro ti posso dire che
non ha mai detto di essere il figlio di Dio. Anzi,
questo concetto era talmente al di fuori dal suo modo
di pensare da essere del tutto inimmaginabile.
Era un buon ebreo osservante e non aveva nessuna
intenzione di creare una nuova religione, ma tanto per
farla ancora più lunga, voglio andare per ordine.
Perché se ho già ripetuto fino alla nausea la realtà che
si cela dietro agli antichi dei, ed anche a quel Geova
che dal quarto secolo dell'era moderna acquista nuova
e, ritengo, del tutto immeritata gloria, è
semplicemente incredibile la truffa che è stata giocata
alle spalle e, direi, sulla pelle, di quell'antico rabbino
che nemmeno lontanamente pensava di poter dare il
nome a più di due millenni di storia.

1 commento:

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