Amore

Stavo pensando una cosa.
Tutti questi discorsi di tipo teologico, cosmologico e così via diventano veramente una masturbazione mentale se non li si riconduce al pratico.
Possono rimanere fine a sé stessi.
In quel caso possono dare un certo piacere intellettuale ma essenzialmente sono sterili.
Possono trovare un senso solo se ricondotti al pratico.
Al qui ed all'adesso.
Quello che mi affascina di Siddhartha è proprio questo: non è astrattamente metafisico, è metafisicamente concreto. Si interessa del qui e dell'ora, di un problema pratico. Riconduce tutto a te ed ai tuoi problemi attuali.
Lui come altri, anche se non tutti.
Ecco, possiamo stare tutta la vita a disquisire di come si medita, piuttosto che della qualità del vuoto o delle origini delle varie religioni e differenti tradizioni.
Possiamo farlo, si.
Ma a cosa serve, se poi alla fine non comporta un'applicazione pratica?
A cosa serve la spiritualità se non ti cambia la vita in maniera apprezzabile anche dall'esterno, da chi ti vede da fuori?
A cosa servono le religioni e le filosofie e tutti quanti gli ideali, se non producono una vera trasformazione in te e quindi negli altri?
Non servono a niente, la risposta è semplice.
Io credo che accostarsi alla tua interiorità, coltivare la tua spiritualità, far crescere quella cosa che chiami anima, nutrirla e rafforzarla, debba per forza portare un cambiamento all'esterno. Se non altro trasformando l'esterno tanto quanto l'interno. E quel cambiamento deve essere l'amore.
La risposta in fin dei conti deve essere l'amore.
L'amore deve essere essere il prodotto finale, ne sono convinto.
L'amore per te stesso, prima di tutto.
Atraverso te stesso, amore verso gli altri.
E quindi verso tutto.
' Ama e fai ciò che vuoi ' diceva Agostino.
Se parli parla per amore, se taci fallo per amore; se cammini, corri, dormi, piangi, ridi, baci o anche gridi, fallo per amore. Per amor tuo e verso tutti.