mercoledì 15 gennaio 2014

सम्यग्



il dolore, quello interiore, la sofferenza psicologica e spirituale, nasce dalla mancata conoscenza.
Nasce dall'ignoranza.
L'ignoranza è la mancata conoscenza della verità.
O il suo fraintendimento.
 La verità a cui si fa riferimento è la reale natura delle cose.
La reale natura delle cose è che sono impermanenti.
Le cose appaiono e scompaiono.
Ogni illusione che la realtà sia in qualche modo un'altra può portare solo alla sofferenza.
Appaiono non significa che vengono create dal nulla.
Scompaiono non vuol dire che spariscono nel nulla.

Tutto questo crea emozioni, ma il sentiero che porta al risveglio non vuol negare le emozioni.
Il risveglio presuppone la conoscenza della realtà, non il sovrapporsi a questa di un'altra pia illusione.
Il risveglio sono le cose in sé, per quello che sono.
Il risveglio è la realtà e la realtà è che tutto si traforma.

La conoscenza della natura delle cose porta alla non identificazione.
Non c'é distacco e neppure negazione.
C'é solo la non identificazione.
Se tu  sei  il tuo lavoro,  muori quando perdi il lavoro.
Se tu  sei la tua reputazione,  muori  quando perdi la reputazione.
Lo stesso se  diventi  gioia, amore o dolore o altro.

La conoscenza ti svela l'essenza delle cose, senza diventare le cose.
Gioisci delle cose, conoscendo la loro relatività.
Ti rattristi delle cose, conoscendo la loro impermanenza.
Non sei più le cose.
Conosci le cose.

Per trovare la moneta caduta nello stagno devi aspettare che il fango si posi.
Quando l'acqua sarà tranquilla vedrai con chiarezza.
Per risvegliarti devi calmare le acque.
Per calmare le acque c'é un sentiero da seguire.

Tutti i maestri parlano di una via che porta al risveglio.
Tutti ci raccomandano la rettitudine.
Stare dritti, non deviare.
Stare nel giusto.
Essere probi.
Samyag ( सम्यग् ), proprio, appropriato, giusto modo di fare le cose, corretto, vero...

La probità porta quindi al risveglio.
L'appropriatezza nella quantità e nella qualità.
Nel comportamento.
Nella ricerca.
Nella saggezza.

Quietarsi.
Fare chiarezza.
Guardare nel posto giusto.
E nel giusto modo.



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