lunedì 10 febbraio 2014



"Una volta, nella congregazione di Fayan il maestro Zen, c'era un monaco chiamato il priore Xuan-ze. Il maestro gli domandò:
- Priore Xuanze, da quanto tempo sei nella mia congregazione?
Xuanze rispose:
- Da tre anni.
Il maestro disse:
- Così, vi sei entrato di recente; perché non mi hai mai interpellato sul Dharma del Buddha?
Xuanze replicò:
- Non vorrei deludervi, reverendo. Un tempo quando mi trovavo nella congregazione del Maestro Zen Qingfeng, ho attinto la condizione di tranquillità e letizia nel Dharma del Buddha.
Il Maestro disse:
- Grazie a quali parole sei riuscito a entrare in questa condizione?
Xuanze replicò:
- Una volta ho domandato a Quingfeng  cosa fossw il mio io. Replicò: << Il giovane addetto alle lanterne viene in cerca del fuoco>>
Fayan disse:
- Proprio belle parole. Tuttavia temo che tu non le abbia comprese.
Xuanze disse:
- La lanterna pertiene al fuoco. Così pur avendo già il fuoco, il ragazzo continua a cercarlo. Capisco che è una metafora: pur avendo già il Sé, si va in cerca del Sé.
Il maestro disse:
- In verità, ne ero certo: non hai capito. Se il Dharma del Buddha fosse come tu dici, non sarebbe stato trasmesso sino a oggi.
Xuanze si sentì a disagio, e preoccupato, se ne andò. Strada facendo pensò:
- Questo Maestro Zen è rispettato dai fratelli di tutto l'Impero, ed è considerato un grande, un maestro e una guida da cinquecentopersone. Di certo, c'é qualcosa di valido nella sua critica alla mia concezione.
Così tornò dal maestro Zen e gli chiese scusa, mostrrandosi pentito e recandogli omaggio. Poi gli chiese cosa fosse il suo io.
Il maestro disse:
- Il giovane addetto alle lanterne viene in cerca del fuoco.
Udendo queste parole, Xuanze sperimentò un grande risveglio nel Dharma del Buddha."

Dogen, Shobogenzo, Bendòwa.

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