lunedì 19 maggio 2014
Una volta un maestro ed un discepolo passarono davanti ad una statua di un santo.
Il Maestro si inchinò per un attimo e riprese il cammino. Il discepolo si indignò: "Come puoi inchinarti di fronte ad un'immagine fatta da uomo? Questa non è la vera religione! " Il Maestro rispose: " Come dovrei comportarmi secondo te per seguire la vera religione? " "Dovresti distruggere la statua!" gridò il giovane e il Maestro sorrise: " Se preferisci, fallo pure. Per quanto mi riguada preferisco inchinarmi."
mercoledì 7 maggio 2014
Guerra
<<Le spese militari equivalgono a quanto ha a disposizione per vivere il 40% della popolazione mondiale: può bastare per pensare di abolire la guerra?>>.
Gino Strada
La morte.
Il concetto di vita è limitato dalla nostra esperienza, mentre sarebbe molto più esatto parlare di esistenza:
un concetto assai più ampio e corretto.
Cosa c'é prima della vita?
Cosa c'é dopo?
Non lo sappiamo.
Nessuno lo sa.
Tu non lo sai.
Io non lo so.
Non lo sa, in realtà, neppure il santo padre.
Neppure nessun Iman.
Nessun guru.
Nessun maestro di nessun credo.
Nessun filosofo di nessuna scuola.
Nessuno scienziato.
Nonostante tutta la loro verità rivelata, non lo sanno: lo credono, nel senso che lo sperano; nel senso che
hanno avuto fiducia in chi ha annunciato loro queste cose.
Essenzialmente la paura di morire è paura dell'ignoto.
Quel genere di ansia che ti prende quando non sai cosa sarà di te.
Accetta l'unico fatto sicuro. Accetta che non lo sai.
Di cosa hai paura quindi?
E di quello che c'é prima della nascita hai paura?
Tremi di terrore per i tuoi figli che non sono ancora nati e stanno probabilmente là dove anche tu eri prima
di nascere e dove tornerai un giorno?
Il punto non è vivere, è esistere.
Non è la vita, è l'esistenza.
La vita è biologica.
L'esistenza è spirituale.
La vita è immanente.
L'esistenza trascendente.
La vita è temporale.
L'esistenza è eterna.
La vita è particolare.
L'esistenza è universale.
Ed è legata al concetto di realtà.
L'esistenza è la qualità di ciò che è reale.
Prima che tu nascessi, esistevi.
Durante la tua vita, esisti.
Dopo la tua morte, esisterai.
Un milione di anni fa esistevi.
Fra un milione di anni esisterai.
Esisterai se esisterà qualcosa e qualcosa esisterà
sempre.
martedì 6 maggio 2014
Il dolore
La sofferenza non è un valore.
Che si tratti di quella fisica piuttosto che di quella mentale o spirituale.
Soffrire non è un valore.
Soffrire non ti porterà in nessun posto, non ti eleverà, non ti renderà migliore.
Un dio che si compiace della tua sofferenza e della tua capacità di sopportarla non è un vero dio.
Tu sei chiamato alla felicità.
Tu sei chiamato alla pace.
Tu sei chiamato alla comprensione.
La verità è che la sofferenza deriva da te stesso.
Tu soffri.
Tu compi l'azione di soffrire.
Soffrire non è sentire dolore.
Tutti sentono qualcosa.
Soffrire è interpretare una sensazione come spiacevole, non desiderarla, combatterla e odiarla.
E, soprattutto per la sofferenza psicologica, sei tu che lo fai.
Sei tu che soffri.
Sei tu che provi dolore.
Non deve essere così.
Te l'hanno insegnato.
Sei stato programmato in questo modo.
Ma non sei tenuto a continuare a farlo.
Smetti di soffrire.
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